Non ha un certificato di nascita, né è presente nello stato di famiglia dei genitori: una neonata di due mesi è stata lasciata dal nonno materno direttamente negli uffici dei servizi sociali dell'Ausl di Rimini Adesso i Carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci lavoreranno per ricostruire la storia della piccola nata in un ospedale francese lo scorso ottobre, arrivata nel Riminese con altri 4 fratelli e ora, con la madre detenuta nel carcere di Forlì, affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.
Quello della neonata giunta in Romagna è uno dei tanti casi di 'bimbi fantasma' che, non avendo una documentazione certificata, di fatto non esistono per lo Stato italiano. Le verifiche saranno molteplici tese anche ad accertare l'identità della piccola prima ancora che si abbia un'ipotesi di abbandono di minore. Nel dettaglio la storia della bimba inizia due mesi fa in un ospedale francese, dal quale la mamma esce senza dimissioni ufficiali e senza un certificato di nascita. La donna, una volta in Italia, si costituisce all'autorità giudiziaria per vecchi reati e al momento è detenuta nel carcere di Forlì. La bambina viene quindi lasciata con una sorellina di 14 mesi alle cure dei nonni materni mentre altri tre figli avrebbero già lasciato l'Italia con il padre che, al momento, risulta irrintracciabile.
Il caso della piccola emerge quando una sera poco prima di Natale, arriva in Pronto soccorso con tosse e raffreddore accompagnata da una zia. Scattano così le prime segnalazioni agli uffici competenti: alla Procura e ai servizi minori dell'Ausl. Solo qualche giorno dopo il nonno lascia la nipotina alle cure dei servizi sociali dell'Ausl, la macchina della solidarietà si mette in moto e la neonata insieme alla sorellina di 14 mesi è accolta in una struttura della Papa Giovanni XXIII.