Sala strapiena ieri sera alle Celle per l'incontro organizzato dal Comitato spontaneo ProRimini per parlare di microaree per i nomadi, chiusura del campo di via Islanda e delibera di Giunta già approvata. A sostenere le tesi dell'amministrazione comunale, "assistita" dal capo di gabinetto Funelli, c'era il vicesindaco Gloria Lisi. Dall'altra parte due consiglieri comunali d'opposizione (Nicola Marcello di Forza Italia e Matteo Zoccarato della Lega Nord oltre alll'avvocato Loreno Marchei del Comitato ProRimini e al consulente P.A. Leonardo Carmine Pistillo. In platea c'era mezzo consiglio comunale: gli assessori Montini, Morolli e Sadegholvaad, il capogruppo del Pd Piccari, il segretario comunale Vanni Lazzari e molti consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. L'incontro aveva regola precise: solo i relatori potevano parlare mentre il pubblico aveva a disposizione un corner di segreteria per le domande da far pervenire. La Lisi, con l'ausilio di alcune diapositive, ha illustrato non senza fatica come si è partiti dallo smantellamento del campo di via Islanda e si è arrivate alle casette per i sinti. Più volte interrotta, anche insultata, la vicesindaco è riuscita ad arrivare alla fine del suo intervento. Di parere opposto tutti gli altri, politico per i consiglieri di opposizione con Zoccarato che più volte ha urlato tra gli applausi scroscianti della platea "Ora ci penserà il ministro dell'Interno Matteo Salvini", tecnico e giuridico da parte del duo Pistillo-Marchei. Quasi due ore e mezza di dibattito che ovviamente non ha cambiato le carte in tavola: il Comune prosegue sulla strada indicata dalla delibera, gli altri minacciano ricorsi e faranno di tutto per fermare l'operazione nomadi. E' finita in una bolgia con i consiglieri comunali invitati che chiedevano di poter parlare pur essendo stato spiegato loro che il regolamento della serata prevedeva interventi dei relatori e domande del pubblico.
Cronaca
15:48 | 23/05/2018 - Rimini