“Dopo anni di Legge 41, grazie alla quale abbiamo costruito progetti che hanno dato soddisfazioni al tessuto imprenditoriale del nostro territorio, valorizzando e promuovendo il commercio all’interno delle nostre città, apprezziamo l’evoluzione che arriva con l’approvazione della nuova Legge Regionale sullo Sviluppo dell’economia urbana e qualificazione ed innovazione della rete commerciale e dei servizi.
Lo spirito che ci anima – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - è sempre lo stesso, quello di lavorare in sinergia con il pubblico per valorizzare l’imprenditoria locale e di conseguenza tutto il tessuto sociale delle nostre città e dei nostri borghi.
Tuttavia il commercio cambia, le esigenze cambiano ed è giusto che anche gli strumenti vengano adeguati ai tempi. Non possiamo negare il perdurare e l’acuirsi della crisi del commercio di prossimità, è sotto gli occhi di tutti, come sono comuni a tutti le preoccupazioni per gli effetti della desertificazione commerciale che inevitabilmente porta criticità sul piano della sicurezza e del decoro urbano, impoverisce i servizi per anziani e fasce deboli, diminuisce l’attrattività dei territori anche a livello turistico.
Solo per fare un esempio, nella provincia di Rimini il numero di attività di commercio al dettaglio nel 2022 risulta pari a 4.820 unità, ovvero il 13,7% del totale delle imprese attive, ma è anche vero che negli ultimi 10 anni è calato del 9%. Se si analizza il solo commercio al dettaglio in sede fissa non alimentare, dal 2012 al 2022 si trova una diminuzione delle imprese attive ancora più importante: -10,8%. Le concause sono tante a partire dal fatto che ancora non si riesca ad operare sullo stesso mercato con le stesse regole, continuando con i motivi strutturali come l’esplosione della grande distribuzione prima e del commercio elettronico (322 le imprese attive alla fine dello scorso anno in questo settore nella nostra provincia, +180% confrontando i dati del 2012) e poi, guardando agli ultimi anni, motivi congiunturali legati alla crisi pandemica, al conflitto e alla conseguente crisi energetica e all’attuale inflazione che erode il potere d’acquisto delle persone.
La centralità del commercio e dei pubblici esercizi nell’economia urbana però rimane inalterata e anzi, trova sviluppo nelle nuove esigenze presenti nei contesti cittadini dei quali sono cambiate prima di tutto le modalità di fruizione. Una rigenerazione del settore commercio è più che mai necessaria: esempio concreto quello dei viali turistici riminesi, i viali delle Regine, dove andrà assolutamente ripristinato il decoro urbano con una riqualificazione importante delle strutture e degli arredi e date regole per una sistemazione più decorosa delle merci: ricordiamo che la qualità dell’offerta passa anche dal modo con cui viene proposta. Insieme alle istituzioni stiamo lavorando per ottenere questo risultato, anche attraverso strumenti come questa nuova Legge. Ringraziamo in primis l’assessore Andrea Corsini per avere dato avvio al percorso di confronto con le Associazioni che ha permesso di arrivare a questa Legge votata all’unanimità in Assemblea Legislativa e allo stanziamento di risorse importanti, 18 milioni di euro, ai quali si affianca in queste ore anche lo stanziamento di ulteriori fondi a supporto delle imprese del turismo, del commercio e dei pubblici esercizi colpite dai danni dell’alluvione.
Non dimentichiamo che rigenerare il commercio sui territori è fondamentale anche in chiave turistica, perché un commercio di livello fa la differenza per una destinazione quanto la qualità della ricettività, dell’accoglienza, dell’offerta di cultura, enogastronomia, eventi e sport. Ed è proprio l’approccio sistemico di questa Legge che la rende un esperimento corale, potenzialmente in grado di ridare slancio ai territori attraverso progetti seri e univoci per la rigenerazione totale delle nostre città e del nostro entroterra quali elementi distintivi. Oltre al commercio viene infatti sostenuto il settore dei pubblici esercizi come comparto attrattivo (elemento evidenziato anche dai dati che, nella nostra provincia, vedono un incremento delle imprese soprattutto della ristorazione con un +24,2% negli ultimi dieci anni).
La strada tracciata è quella giusta e come Confcommercio, anche a livello provinciale, siamo pronti a stare al fianco delle nostre imprese per entrare nel futuro e disegnarlo insieme”.
(Fonte dei dati: Infocamere StockView. Elaborazione: Camera di commercio della Romagna)