Si è conclusa nel segno di una partecipazione ancora una volta molto ampia la prima parte del percorso pubblico per la redazione del Piano urbanistico generale: la sesta conferenza di “è futuro presente”, che si è svolta giovedì scorso (7 dicembre), ha riempito la sala convegni della Rocca Malatestiana con oltre 120 persone, portando il totale dei partecipanti a superare abbondantemente le 800 presenze.
L’incontro “Generare bellezza” si è aperto con il saluto della sindaca Alice Parma, che ha sottolineato l’importanza di prendersi il tempo per il confronto con esperti e cittadini sul futuro di Santarcangelo nei prossimi 20/30 anni. Affrontare la sfida di trasformazioni globali e locali sempre più veloci richiede riflessione, approfondimento e partecipazione attiva, necessari a governare il cambiamento e cogliere con il nuovo piano urbanistico l’occasione per una transizione ecologica e digitale nel rispetto dei principi delle Cittaslow.
Ilda Curti, esperta di processi di innovazione sociale e culturale, ha evidenziato la necessità di comprendere la complessità per generare bellezza: le città dovranno essere sempre più connesse e aperte alle relazioni, partendo dal pensiero collettivo per immaginare nuove risposte a bisogni nati dopo la pandemia e nuovi usi – temporanei e permanenti – per reinventare tutti gli spazi urbani che hanno perso la loro funzione originaria.
Un auspicio a proseguire sulla strada della sostenibilità è arrivato da Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Cittaslow International, che ha ricordato come tra i valori che animano il network ci siano il miglioramento delle relazioni tra centro e frazioni, nonché con i territori limitrofi, oltre al riutilizzo di aree dismesse, anticipando infine che Cittaslow chiederà di organizzare ogni anno un Consiglio comunale aperto sulla cultura.
Riccardo Marini, urbanista ed esperto di qualità urbana e spazio pubblico, ha rimarcato che sono le persone a rendere vitali le città: una vitalità da alimentare attraverso spazi pubblici inclusivi e di qualità, da progettare con processi di co-creazione che consentano di comprendere le reali esigenze di chi vive la città e genera valore sociale. L’obiettivo è progredire mantenendo la propria identità, seguendo con coraggio modelli come la “città di 15 minuti”, allargando progressivamente alle frazioni le opportunità e i collegamenti con il centro.