Il Comune di Coriano ha emesso ieri un'ordinanza di demolizione con ripristino nei confronti di Petroltecnica per la nota questione edilizia in sospeso facendo seguito alla precedente ordinanza del 5 aprile attraverso la quale aveva dato 45 giorni di tempo all'azienda per ripristinare le aree sotto osservazione. Trascorsi i 45 giorni ecco l'atto che impone la demolizione per "non conformità edilizia". Immediata la replica di Petroltecnica spa
"Di follia in follia siamo giunti all’ingiunzione di demolizione da parte del Comune di Coriano per “non conformità edilizia” (abitabilità/usabilità/agibilità). Veramente non sappiamo cosa demolire! Vorremo che fosse a tutti chiaro di cosa parla l’ordinanza di demolizione:
– DIFFORMITA’: le difformità contestate sono di modesta rilevanza e riguardano variazioni di destinazioni d’uso (laboratorio invece di officina, deposito invece di garage, uffici invece di archivi, uffici invece di civile abitazione ecc.), altezze supposte non regolari (che, rimisurate dai nostri tecnici risultano invece regolari), altezza del piano terra di 40 cm più alto, utilizzo di 58 mq in più di seminterrato e altre piccole cose del genere.
– SICUREZZA: Per la “incolumità pubblica” e sicurezza degli immobili è bene ribadire che disponiamo di tutti i collaudi statici e certificazione sismica, elettrica e termoidraulica, siamo certificati ISO 9000, ISO 14000, ed ISO 18000 (cioè Qualità, Sicurezza e Ambiente). L’Autorizzazione Integrata Ambientale a noi concessa, frutto di Conferenza di Servizi (quindi con presenza e parere favorevole anche del Comune di Coriano), come da consolidata giurisprudenza, supera e sostituisce l’agibilità. Queste difformità sono tutte incluse nella richiesta di condono che la nostra azienda ha presentato nel 2004, integrata nel 2007 e 2008 con i documenti richiesti dall’Ufficio Urbanistico del Comune (e regolarmente pagata). Quindi: il Comune non rilascia il condono (dopo 11 anni) che automaticamente implicherebbe l’ottenimento della agibilità e, contemporaneamente, ci punisce per la mancanza dell’agibilità stessa (che lui ci blocca).
– PARCHEGGI: Previsti dal Piano Particolareggiato, dal 2008 sono oggetto di una proposta di permuta con 3 diversi nostri progetti. Nonostante che il Comune abbia unilateralmente utilizzato un ns terreno proposto in permuta, non abbiamo mai avuto riscontro. In piena assonanza col Marchese del Grillo: “Io so io e voi non siete ….”.
– IMPIANTI: Gli impianti tecnologici sui piazzali indicati nell’ordinanza, sono stati approvati in Conferenza di Servizi al momento del rilascio dell’AIA e quindi alla presenza e con il parere favorevole del Comune di Coriano, oltre che della Provincia, della Regione e degli altri organi competenti.
Perché questo accanimento? La maggior parte delle persone con le quali ci siamo confrontati si dicono “esterrefatte”. È del tutto evidente l’intenzione di nuocere. Si vuole veramente far morire una delle realtà più innovative e avanzate del territorio riminese, con 320 persone occupate, di cui 140 laureati, oltre 12 Milioni di € di indotto locale attivato? Chiediamo una risposta a chi ha il dovere, istituzionale, morale e politico, di darla".