Il sequestro da parte dei carabinieri del Noe dell’area rifiuti industriali della Petroltecnica è al centro della immediata risposta da parte dell’amministratore delegato della società, l’ing. Peo Pivi (nella foto).
“Dal punto di vista formale – attacca – la prima cosa da dire è che l’immagine che è stata diffusa a corredo del comunicato è falsa. O meglio non appartiene all’azienda e non capiamo francamente come una forza pubblica come quella dei carabinieri possa ricorrere a questi artifizi. Ne siamo molto dispiaciuti. Da un punto di vista sostanziale, invece, noi trattiamo terreni od acqua inquinati da idrocrburo. Questi prodotti entrano e vengono trattati meccanicamente o biologicamente. Mi dite che danni possiamo arrecare alla salute pubblica? Quello che esce fuori dai controlli è un minimo che non procura danno all’ambiente e che capita a tutte le aziende come la nostra. Tra l’altro ricordo che il Comune d Coriano – prosegue Pivi – anni addietro fece intervenire per un controllo l’Istitituo Superiore di Sanità il quale stabilì che tutto ciò che veniva trattato rientrava nei livelli previsti dalla legge. L’inagine della Procura si è basata sulle testimonianze di quattro persone aderenti a Comitati della zona, non appena rientrerò in Italia (ora Pivi è all’estero, ndr) metterò a disposizione dell’opinione pubblica un fascicolo con tutta la documentazione relativa ai fabbricati nella quale si certifica la regolarità della posizioe. L’unica cosa che manca è l’agibilità, ma essendo sotto condono il Comune competetnte per territorio non può rilasciare l’agibilità. I parametri ambientali – conclude l’mministratore delegato – sono sempre rispettati e sinceramente non riesco a capire l’accanimento nei nostri confronti”.