Uso non conforme di bene storico e danneggiamento di bene pubblico sono le accuse nei confronti di due funzionari del Comune di Rimini e di un dirigente della Soprintendenza di Ravenna a processo per i lavori alla passerella al Ponte di Tiberio. Per la Procura della Repubblica la realizzazione della passerella pedonale al Ponte di Tiberio, ad opera del Comune di Rimini, danneggiò irreparabilmente le mura medievali e malatestiane. Secondo la pubblica accusa un danno tuttora esistente e che continua a produrre effetti.
Il pubblico ministero ha contestato in corso di udienza una nuova accusa, quella appunto di danneggiamento di bene pubblico e storico ai quattro imputati: Vincenzo Napoli, l'allora funzionario incaricato dalla Soprintendenza di Ravenna di valutare il progetto del Comune di Rimini e la regolare realizzazione di questo, l'allorabresposnabile del procedimento Daniele Fabbri ed il direttore dei lavori Federico Pozzi entrambi per il Comune di Rimini più il legale rappresentante della ditta esecutrice Antonio Petrone.
I funzionari pubblici ed il titolare della ditta erano stati rinviati a giudizio un anno e mezzo fa per il reato di uso non conforme di bene archeologico e storico, ma ieri in Aul la Procura ha aggiornato la contestazione con l'aggiunta del danneggiamento di fatto allungando i tempindi prescrizioni di due anni e mezzo sui previsti cinque.
L'intero procedimento si sarebbe infatti prescritto nel giugno del 2023, l'iscrizione a ruolo è infatti del 2018 al termine dei lavori pubblici.