Sono 246 le imprese artigiane del settore pasticceria e dolciario che in Provincia di Rimini sono all’opera per offrire a cittadini e imprese dell’accoglienza i prodotti della tradizione pasquale. Rappresentano un settore economico rilevante anche perché sono il 74,4% del totale di imprese impegnate nel settore.
I dati, elaborati dall’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna, fotografano una produzione dolciaria e della pasticceria artigianale che si conferma protagonista dei consumi pasquali di qualità.
La vocazione artigiana del comparto dolciario e della pasticceria rappresenta un elemento di valore aggiunto, garantendo una elevata qualità e varietà dei prodotti. Tuttavia, persiste la carenza del personale specializzato, con due terzi delle nuove assunzioni considerate di difficile reperimento.
“I costi di approvvigionamento – dice Davide Cupioli, Presidente di Confartigianato Imprese Rimini – collegati a burro e cacao hanno avuto corposi rialzi dal secondo semestre 2024, con l’aggiunta in questi mesi invernali dell’impennata dei conti delle energie. I prezzi dei prodotti artigianali sono sostanzialmente stabili per quanto riguarda colombe e pagnotte. Registriamo la crescente preferenza per quest’ultima, le cui vendite sono il triplo rispetto alle colombe. In questi anni, segno anche del cambiamento demografico in corso, c’è l’impennata della domanda di pastiera che è diventato un dolce nazionale e non più solo legato alle tradizioni delle regioni del Sud”.
La ricchezza della cultura culinaria della nostra regione si declina in ben 402 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.
Resta il tema del reclutamento di personale. “Il nostro centro studi regionale – conclude Cupioli – ha contato 2.490 unità le entrate nel 2024 nelle imprese per le professioni di pasticcieri, gelatieri, panettieri e pastai artigianali. Di queste, 1.510 sono quelle di più difficile reperimento, pari al 60,6%”.