Ansa Italia - Sono 25 le persone indagate dalla polizia di Catania per l'ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Diciassette persone, una rintracciata nel territorio riminese, sono state poste in stato di fermo di indiziato di delitto. Otto non sono in Italia e non sono state rintracciate.
I fermati, in prevalenza originari della Guinea e della Costa d'Avorio, sono accusati di far parte di un'organizzazione straniera che gestiva i viaggi oltre il confine di migranti provenienti dall'area subsahariana, intenzionati a oltrepassare l'Italia per raggiungere altri paesi dell'Unione europea, in particolare la Francia. All'arrivo gli indagati pretendevano di essere pagati, svelando solo in quel momento il prezzo della loro attività finalizzata a garantire il trasporto dei migranti dal loro Paese d'origine all'Europa.
L'indagine, denominata Landayà (fiducia in lingua Dioula, termine utilizzato dagli indagati nei colloqui con i migranti) ha preso il via dalle dichiarazioni di una minorenne che, prelevata da una comunità, è stata messa su un autobus diretto al Nord, dove ad attenderla c'erano alcuni degli indagati.
"I trafficanti contattavano i migranti direttamente in Africa (Costa d'Avorio, Mali, Marocco, Libia) e lo conducevano, dietro pagamento di oltre mille euro, nel Paese europeo prescelto. Reati gravi, commessi in diversi paesi e caratterizzati dalla transnazionalità", ha detto il direttore centrale anticrimine della polizia, Francesco Messina.
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20:05 - Romagna