Si nascondono nelle pieghe del dramma collettivo dell’emergenza sanitaria e, quasi, diventano impossibili da scovare, ascoltare, sostenere. Sono le storie di uomini e donne le cui traiettorie, già incerte, vengono minate dalle conseguenze economiche e sociali del Covid. Persone che, fuori dal periodo di emergenza, riescono a mantenere una sorta di equilibrio ma, con le nuove difficoltà, entrano in crisi, manifestando ai servizi territoriali bisogni sociali inediti.
È il caso di Sofia (nome di fantasia), una donna adulta che vive da sola, in autonomia, grazie al suo impiego. Sofia non ha rete famigliare, e si mantiene solo grazie al suo lavoro che però, improvvisamente, viene a mancare a causa dell’emergenza sanitaria. È il detonatore che fa scoppiare una situazione esistenziale che si regge su labili equilibri, relazionali ed economici. Sofia, senza più il lavoro, sua unica fonte di sostentamento, non riesce infatti a sostenere più il pagamento dell’affitto. La donna entra in crisi ma, invece di aiuti, riceve, come in un turbine di disperazione, atti di violenza e minacce via via più pericolose da parte del padrone della casa in cui è in affitto. Si sente sola, e in pericolo, ma non riesce a reagire, perde la fiducia in se stessa e negli altri, fino alle conseguenze più estreme. Da una parte, sente di non poter subire oltre la violenza e le minacce del padrone di casa, dall’altra non trova in se la forza per reagire. Si fa male, tenta anche il suicidio, senza riuscirci. È allora che si rivolge alla rete territoriale dei servizi, dove prima allo sportello Dafne e poi allo sportello sociale del Comune di Rimini, trova finalmente ascolto e sostegno. Si attivano le volontarie e anche le assistenti sociali del Comune di Rimini che, una volta valutata la situazione, decidono di togliere Sofia dalla sua attuale abitazione per trasferirla momentaneamente in un appartamento più protetto. Il sostegno abitativo ed economico viene attivato, grazie alle specifiche risorse a favore di donne vittime di violenza e finalizzate alla loro messa in protezione nel periodo di emergenza sanitaria .
Per Sofia viene attivato un percorso di emergenza abitativa di tre mesi, al termine del quale viene attivato un percorso di sostegno e accompagnamento, grazie al quale riesce ad accedere al reddito di cittadinanza. Un percorso grazie al quale Sofia sta cercando, progressivamente, di ritrovare una normalità abitativa e un equilibrio esistenziale. Una sfida difficile ma che, ora, sa di non essere sola ad affrontare, grazie all’aiuto, non solo economico, dei servizi territoriali.
Già in estate il Comune di Rimini, a nome del distretto di Rimini, aveva avviato un bando per bonus affitti e sostegno all’abitare, utilizzando più di 700 mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna. Un aiuto concreto a chi, dopo il Covid-19, non riesce più a sostenere le spese dell’affitto. Bonus affitto e sostegno all’abitare, unitamente alla sospensione degli sfratti voluta dal Governo, formano un corposo sistema di welfare locale che Rimini ha voluto mettere a disposizione in primis per le famiglie e i singoli più colpiti dall’emergenza sanitaria.
“Disperazione e speranza ai tempi del Covid – sottolinea Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – sono simboleggiate al meglio da questa storia di disagio, violenza e riscatto. Una storia che spiega come cambiano le domande di aiuto e, di conseguenza, anche la tipologia di aiuti dei servizi territoriali. Servizi che si basano su persone che, oltre ad essere bravi professionisti, dimostrano una volta di più l’umanità, la profondità e l’empatia che rende nobile la professione dell’assistente sociale. Rimini è anche questa, una città che affronta i problemi caso per caso, cercando risposte nuove a problemi inediti. Una sfida difficile, acuita dalla crisi sanitaria, ma che ci fa capire, insieme a Sofia, che ne possiamo uscire solo stando insieme, tendendoci una mano, sentendoci comunità”.