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Cronaca 12:09 | 03/03/2021 - Rimini

Perseguita il padre e lo zio: 30enne finisce ai Casetti

Alle ore 16:35 circa di ieri, al 112 NUE è arrivata la segnalazione di uomo, un 67enne pesarese, che riferiva di trovarsi in viale Tripoli presso l’abitazione del fratello e che il figlio si era appena introdotto all’interno dell’appartamento dello zio, dopo essersi arrampicato dall’impalcatura da cantiere posizionata sul perimetro dello stabile.

L’uomo, stanco delle incessanti richieste di denaro del figlio e preoccupato per la propria incolumità, ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato dopo che nella mattina i poliziotti avevano già allontanato il figlio dalla casa di famiglia in cui è tornato a convivere con il fratello stante gli atteggiamenti intimidatori e le incessanti ed insistenti richieste di denaro del figlio. 

Il giovane, un 30enne riminese, aveva fatto ritorno nella casa del padre, immediatamente dopo aver lasciato gli Uffici della Questura di Rimini, per ottenere dal genitore sia un mazzo di chiavi di un altro appartamento sia altro denaro.

Ricostruendo la dinamica dei fatti i poliziotti hanno potuto appurare che il 67enne, insieme al fratello, riferiva che poco prima dell’intervento pomeridiano aveva udito suonare il citofono più volte ed intuendo che potesse trattarsi del figlio, aveva deciso di non dare risposta.

Il 30enne, per nulla scoraggiandosi, dopo aver utilizzato il ponte allestito per la ristrutturazione esterna della facciata dello stabile di Viale Tripoli, ha tentato di entrare dalla finestra della cucina che nella circostanza si trovava aperta. Nonostante i tentativi di richiudere l’infisso per tenere all’esterno il ragazzo, quest’ultimo è riuscito con forza a sopraffare il padre e ad entrare all’interno. Una volta all’interno dell’appartamento, con i soliti metodi intimidatori, il  figlio aveva preteso la consegna delle chiavi di un’abitazione; il padre, non acconsentendo a tale richiesta, al fine di liquidarlo e di evitare ulteriori complicazioni, gli consegnava la somma di Euro 100,00 invitandolo ad allontanarsi.

Stante la reticenza da parte del giovane, intuita la debolezza del padre, ad allontanarsi dall’appartamento nonostante avesse ricevuto del denaro, il 67enne ha richiesto nuovamente aiuto alla Polizia di Stato.  Tra i poliziotti immediatamente recatesi sul posto, vi erano anche quelli che avevano fatto allontanare nella mattinata dall’abitazione del richiedente il figlio i quali erano ancora impegnati nella redazione degli atti intervento della mattina.

Il 30enne, per i fatti accaduti nella mattina, e nel pomeriggio di ieri, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e violazione di domicilio e associato presso la locale casa circondariale, ponendo cosi fine alle continue vessazioni ed estorsioni di denaro da parte del figlio tossicodipendente e ludopatico.