Pescatori di frodo in azione. Quando la Guardia Costiera arriva però sono già fuggiti. Sequestrato il pesce

I pescatori di frodo questa volta non sono rimasti impigliati nella rete dell'autorità. I bracconieri sono riusciti a fuggire. I poveri pesci finiti nel retaggio, invece sono stati sequestrati dagli uomini della Guardia Costiera, rimasti abbandonati a riva. L'indagine prende il via quando viene segnalato che in alcuni ristoranti della zona è presente del pescato fresco non tracciato, nonostante in questo periodo sia proibita la pesca. Così i militari della Capitaneria di Porto di Rimini si mettono in moto e scoprono che un gruppo di persone alla foce del Marecchia, chiude le sponde fluviali da una parte all'altra del tratto di acqua con un'ampia rete. In diverse occasioni accade questo e finisce quindi motivo di controllo per gli inquirenti. In una bella sera di agosto, la Guardia Costiera piomba sul posto cerca di buttare dentro la rete tutto e tutti. Dopo vari appostamenti, qualche nottata or sono, scatta la trappola per questo bracconaggio. Ma solo le immobili orate e tanti branzini finiti a terra vengono messi sotto sequestro. Per i bracconieri che compiono questi sciacallaggi, probabilmente bisognerà attendere ancora un pochino, dato che sono corsi via a gambe levate e hanno fatto perdere le proprie tracce nel buio. Infatti non sembra questo l'unico hub non autorizzato segnalato e scoperto. In altri luoghi vicini si ripetono situazioni con dinamiche identiche. La prossima volta magari gli uomini della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera avranno maggior fortuna, mettendo al sicuro pescato e pescatori. I primi in freezer, i secondi magari in gabbia.