Emma Petitti interviene sul tema della ripartenza della scuola
Siamo alla ripresa e abbiamo tutti la consapevolezza che dobbiamo farci carico di evitare la terza ondata di contagi e velocizzare il più possibile le vaccinazioni a partire dal personale sanitario, alle persone anziane a tutti coloro che svolgono una funzione pubblica prioritaria.
Sulla riapertura della scuola servono risposte chiare e certe: le famiglie, i ragazzi e lo stesso personale scolastico devono potersi organizzare con preavviso, senza questo fastidioso “stop and go”.
La questione sulla scuola, lo sappiamo, non è di certo semplice, ma bisogna tenere in considerazione i rischi e le difficoltà che si ingenerano nelle famiglie se non si danno loro indicazioni precise.
In un momento di incertezza, come istituzioni, non possiamo permetterci di aggiungere ulteriore caos, con questo continuo rimbalzo delle date di riapertura dei plessi.
Ogni scelta va organizzata con cura: le lezioni in presenza necessitano di un sistema dei trasporti efficiente e un adatto tracciamento che permetta una identificazione precoce dei contagi, a partire da tamponi rapidi di massa; la didattica a distanza, invece, prevede che tutti gli studenti abbiano una connessione internet tempestiva che funzioni.
La scuola è il luogo di crescita e di formazione dei ragazzi, in cui si sviluppa la loro consapevolezza civica, in cui si stuzzica la loro sete di sapere e in cui prende forma il nostro futuro.
Non possiamo permetterci di far passare il messaggio che sia qualcosa di rimandabile e secondario, all’ultimo posto dell’agenda politica. Ed è per questo che bisogna fondere tutte le energie per far sì che le ragazze e i ragazzi tornino, il prima possibile, a fare lezione in classe e non più soltanto davanti a uno schermo, controllando tutte le variabili in campo e predisponendo una programmazione coordinata, attraverso un lavoro di squadra tra istituzioni, aziende di trasporto, sindacati, prefetti, enti locali e mondo della scuola.
In Emilia-Romagna in questi mesi abbiamo provveduto a mettere in circolazione nuovi mezzi - in aggiunta alle corse ordinarie - e abbiamo rafforzato la macchina dello screening, dei test sierologici e dei tamponi per evitare la creazione di nuovi focolai ed evitare un ritorno tra i banchi confuso e problematico, cercando di individuare i soggetti asintomatici.
Proprio alla luce di questo ritengo sia fondamentale mettere al centro delle priorità anche la somministrazione del vaccino al personale scolastico e al corpo docente già a partire dalla fase 2, quindi da marzo, in modo tale da tutelare la sicurezza di chi lavora nelle scuole e di tutti gli studenti, tutelando la salute collettiva di una moltitudine di persone e famiglie.
La scuola non è la Cenerentola della società: dobbiamo dimostralo con i fatti.