Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, interviene sul tema delle concessioni balneari.
“La lettera di osservazioni del Presidente della Repubblica che ha accompagnato la promulgazione della legge annuale per il mercato e la concorrenza, nella quale vengono evidenziati i “profili di contrasto con il diritto europeo” segna un punto di non ritorno rispetto all’annosa vicenda della Direttiva Bolkestein e alla sua attuazione. Anche se è evidente che non occorreva attendere questo monito per capirne l’approdo – commenta Petitti –. Il Capo dello Stato ha parlato di “rilevanti perplessità sulla proroga automatica delle concessioni” ed esorta “indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento”. La premier Meloni nel suo discorso di fine anno ha fatto un cenno alla questione, non potendo che confermare che si lavorerà a una norma di riordino. Inevitabile”.
“Fuorviante a mio avviso il richiamo al lavoro di mappatura fatto dal suo governo, lavoro mai fatto prima da altri – sottolinea la presidente –. La mappatura delle spiagge esiste da 30 anni, è sufficiente fare riferimento al Sistema Informativo Demanio, curioso tra l’altro che nell’ultima stesura le coste siano lievitate da 7.800 a 11.000 chilometri quadrati, grazie a scogli, porti e tratti inaccessibili; il tutto per eludere il principio della scarsità della risorsa naturale disponibile”.
“In ogni caso, va detto con onestà, la situazione nella quale si trova oggi l’Italia di fronte alla questione relativa alle concessioni, è figlia di una politica che dal 2008 non è stata in grado di formulare una proposta seria, credibile e in linea rispetto alle normative europee. Attenzioni, questo indipendentemente dal colore dei governi che si sono succeduti, compresi quelli dove anche il PD ha fatto parte. Prima o poi i nodi vengono al pettine”.
“E così oggi ci si trova nella condizione in cui molti Comuni si sono trovati a fare atti per tentare di tergiversare un altro anno. Comprensibile sia chiaro, ma ora non si può più fare finta di niente. È in gioco un pezzo troppo importante della nostra economia turistica. Personalmente ho sempre considerato il livello dei nostri servizi di spiaggia eccellente, uno dei fiori all’occhiello del nostro saper fare accoglienza, tratto distintivo della nostra storia”.
“Proprio per queste ragioni – conclude Emma Petitti – ritengo che il Governo debba proporre all’Europa una legge seria di riordino di tutte le concessioni demaniali turistiche che recepisca le sentenze e i richiami della Commissione Europea procedendo con i necessari bandi. Si impegni per approvare la legge entro due mesi. Chieda una proroga di un anno per dare tempo ai Comuni di predisporre ed espletare i bandi. Senza questa iniziativa il rischio del caos totale è molto concreto”.