Nonostante impegni, promesse e rassicurazioni il futuro della Marecchiese resta ancora una gigantesca incognita. Ne è ben convinto il Comitato Valmarecchia Futura che torna a sensibilizzare gli organi preposti e l'opinione pubblica. "Più dei giorni passati, in effetti una quindicina, a preoccupare - si sostiene - è che non si abbiano notizie di qualcuno che sia al lavoro per trovare la soluzione auspicata e insieme individuata nell’incontro dell’8 giugno a Pietracuta. L’iter appare proprio quello giusto per verificare concretamente, nell’interesse delle comunità, le soluzioni che possano dare alla Marecchiese il ruolo che le compete: connettere al meglio le estremità della Provincia di Rimini. L’8 giugno scorso ci si era dati una decina di giorni per individuare il meccanismo formale più utile per affidare un incarico all’Arch. Edoardo Preger e relativo alla produzione di uno studio di fattibilità in grado di indirizzare la fase progettuale richiesta da Anas. L’impegno preso è stato un atto di responsabilità che il Comitato Valmarecchia Futura non vorrebbe certo fosse disatteso. Tanto più dopo essersi reso disponibile anche ad un sostegno economico. Sciolto questo nodo, dovranno trascorrere circa cinque mesi per poter ragionare su quanto lo studio evidenzierà. E non va dimenticato il valore ulteriore di quell’incontro, con la presenza di un autorevole membro del Governo sammarinese e l’interesse manifestato dai nuovi territori passati in Emilia-Romagna. Con la possibilità di allargare il territorio interessato ad aree della limitrofa Toscana e a verificare la disponibilità di finanziamenti grazie a leggi che riguardano progetti fra comuni italiani confinanti con stati esteri.Quel giorno uscimmo dall’incontro con la percezione che la viabilità sulla Marecchiese fosse un problema da risolvere e che ogni sforzo fosse necessario e condiviso per individuare la migliore soluzione possibile. Però i giorni passano - si conclude - non accade nulla e per una volta ci piacerebbe davvero essere spiazzati. Ma nel dubbio, teniamo desta l’attenzione, pronti a ripartire con iniziative pubbliche che eventualmente scuotano l’albero che oggi pare immobile".