Via libera unanime (20 voti favorevoli, 3 astensioni e nessun voto contrario) all’introduzione della diffida amministrativa, uno strumento che “ha come obiettivo quello di avvicinare istituzioni ed imprese – ha spiegato l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad (nella foto) illustrando la delibera al Consiglio Comunale – in una logica di rapporto sempre più collaborativo tra Comune e singoli imprenditori”. La nuova disciplina infatti prevede che, nel caso la Polizia Locale ravvisi determinate violazioni a carico di commercianti, esercenti o artigiani, non si applichi subito con la sanzione amministrativa ma si proceda con una diffida, dando un lasso di tempo ben definito e limitato (diverso a seconda delle diverse casistiche individuate) per sanare le irregolarità. “Usando una metafora calcistica, possiamo dire che si tratta di una sorta di cartellino giallo – prosegue l’assessore – con l’obbligo per il titolare dell’attività di regolarizzarsi nei tempi prestabiliti. Il punto fondamentale del dispositivo sta proprio nella sanabilità della violazione: la diffida infatti si applica laddove è possibile ripristinare a breve le condizioni previste dalla legge”.
I settori in cui la diffida amministrativa è applicabile sono il commercio, l'attività di somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico e riguarda una casistica ben definita di violazioni. "Se la Polizia Locale, ad esempio, accerta che un commerciante non espone l’orario di apertura dell’attività, obbligo previsto dalla legge, non scatterà subito la sanzione di 1.032 euro come previsto finora, ma sarà diffidato a regolarizzi nell’arco di 24 ore - spiega l'assessore - Questo vale anche per l’assenza dell’indicazione dei prezzi di vendita della merce oppure per l’assenza del prezzo di vendita per unità di misura; in questo caso avranno tre giorni di tempo per regolarizzarsi”.