Continua incessante, anche in tempi di covid-19, l’azione di contrasto allo spaccio degli stupefacenti in riviera condotta dai Carabinieri della Compagnia di Riccione: questa volta, a finire in manette è stato L.E., albanese classe 1989, pregiudicato, nullafacente, domiciliato in un residence del riminese. L’accusa, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, è stata formulata dai Carabinieri della Tenenza di Cattolica al termine di una prolungata attività d’indagine che ha visto i militari impegnati dallo scorso febbraio in una minuziosa ricostruzione dei movimenti e del modus operandi dello spacciatore, culminata nella richiesta di emissione di un provvedimento cautelare alla Procura della Repubblica. E grazie agli elementi raccolti, anche tramite l’ausilio di intercettazioni telefoniche, i carabinieri cattolichini sono riusciti a documentare numerosi episodi di cessioni di cocaina sull’intera riviera romagnola e a consegnare al Sost. Proc. BERTUZZI – titolare del fascicolo d’indagine – una dettagliata informativa di reato che ha poi portato il Pubblico Ministero alla richiesta di un provvedimento cautelare, effettivamente emesso lo scorso 7 maggio dal G.I.P. del Tribunale di Rimini.
Un giro di affari assolutamente di rilievo, che consentiva all’albanese di guadagnare dai 30 ai 50 euro per ogni cessione, in un traffico continuo condotto sulle strade e nei pressi delle spiagge per numerose volte al giorno, da Rimini a Cattolica, su richiesta e con la consolidata abitudine dello squillo per ritrovarsi nel luogo concordato con l’acquirente.
Nel pomeriggio di ieri, gli uomini della Tenenza, hanno così notificato il provvedimento cautelare a L.E. e lo hanno poi condotto presso la casa circondariale di Rimini, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il prossimo interrogatorio di garanzia.