I miramaresi si arrabbiano perché qualcuno – dicono – continua a confondere Miramare con Rivazzurra e Marebello. E’ vero che non distano decine di chilometri, sono tutti attaccati lungo il viale Regina Elena ma di questi tempi è meglio non fare troppa confusione. E allora con profonda costernazione, perché il tono del dibattito in questo modo si fa sempre più basso nascondendo invece la gravità del problema, diamo notizia dell’ennesima azione criminale. Avvenuta, questa volta, nel pomeriggio di martedì nella tabaccheria di Graziella Olmi, in viale Regina Margherita 171 dove un rapinatore ha fatto irruzione pistola in pugno intimando al figlio della titolare di consegnargli quanto c’era nel registratore di cassa. Il giovanotto, coraggioso assai, ha reagito e si è scagliato addosso al bandito venendo però colpito da quest’ultimo con l’arma in testa. Ma il rapinatore è rimasto imprigionato all’interno dell’attività da cui è uscito solo sfondando la vetrata per poi scappare. Bottino inesistente, il giovane lievemente ferito, tutto ripreso dalle telecamere e ora indagini in mano ai carabinieri. Sui social si fa polemica perché Rivazzurra (dove è successo) non è Miramare, dicevamo. Restiamo basiti, il tono del dibattito è bassissimo. Oggi a me domani a te, potremmo dire. Ma non ci va di allinearci al coro di commenti poco adatti alla vicenda.
Cronaca
15:04 | 19/10/2017 - Rimini