Sono quasi 350 le persone di Santarcangelo che – dal 2019 a oggi – hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza, interessate quindi dalla transizione alle nuove misure sociali previste dal Governo a partire dal 1° settembre. Tra queste, sono circa 80 le persone fragili seguite dai Servizi sociali dell’Unione di Comuni Valmarecchia, per le quali è prevista la proroga dello strumento fino al 31 dicembre.
Secondo quanto previsto dalle recenti novità normative approvate a livello nazionale, infatti, a partire dal 1° settembre i percettori del reddito di cittadinanza non in carico ai Servizi sociali dovranno fare riferimento al Centro per l’impiego per l’attivazione di un nuovo strumento di supporto alla formazione e al lavoro, destinato a chi non ha terminato l’obbligo scolastico o ha necessità di frequentare corsi di formazione professionale. Riservato alle persone occupabili tra i 18 e i 60 anni con Isee inferiore a 6mila euro che non hanno i requisiti per richiedere l’assegno di inclusione, il nuovo strumento prevede anche un sostegno economico di 350 euro al mese per un massimo di un anno.
Rientrano invece nei nuovi patti per l’inclusione le circa 80 persone seguite dai Servizi sociali che si trovano in una condizione di fragilità: nuclei familiari con minorenni, persone con disabilità o che necessitano assistenza, ultrasessantenni non più occupabili. Fino a fine anno, queste persone continueranno a ricevere il reddito o la pensione di cittadinanza, mentre dal 1° gennaio 2024 dovranno presentare domanda per il nuovo assegno d’inclusione che prevede gli stessi requisiti, compreso un Isee inferiore a 9.360 euro.
“Negli anni difficili segnati dalla pandemia e dalla crescita dei prezzi, il reddito di cittadinanza ha consentito a tante famiglie di sostenere l’impatto della crisi” dichiara l’assessore ai Servizi sociali e welfare, Danilo Rinaldi. “Di conseguenza, ora assistiamo inevitabilmente a un momento di preoccupazione, in cui come Servizi sociali ci siamo attivati per accompagnare la fase di transizione, ma certamente in futuro sarà più difficile offrire supporto alle persone fragili, anche perché – conclude l’assessore – i Comuni non sono stati coinvolti nella transizione verso le nuove misure se non per l’attività di censimento degli interessati, nonostante le comunicazioni personali diramate dal Governo nelle scorse settimane invitassero i percettori del reddito a rivolgersi proprio ai Servizi sociali del rispettivo Comune”.