“Un Regolamento contro la proliferazione delle antenne nella città di Riccione di fatto non c’è perché è scaduto da diversi anni. Il Comune in questo momento non può fare nulla se non compiere tutte le verifiche sulla regolarità delle richieste da parte dei gestori della telefonia e acquisire i pareri di conformità da parte degli uffici tecnici. Altro non può fare”. Lo sostiene l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Christian Andruccioli, precisando che “l’unico strumento a disposizione dell’amministrazione comunale è una norma del Rue che disciplina la distanza dai luoghi considerati sensibili, non altro”.
Dopo le polemiche sollevate dalla consigliera comunale della Lega Elena Raffaelli, l’assessore precisa che “la maggioranza precedente a questa aveva presentato una mozione nel 2019, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, con cui si impegnava a rivedere il Regolamento decaduto. In tre anni però non è stato fatto nulla. Per questa ragione il Comune si ritrova ora con le armi spuntate, nell’impossibilità di condizionare l’installazione dei ripetitori. Il caso dell’antenna che Iliad monterà in viale Belluno, in assenza di un Regolamento comunale, è emblematico: sono state fatte tutte le verifiche del caso da parte dell’amministrazione e non sono risultate irregolarità né motivi ostativi”.
Andruccioli entra nel merito anche della richiesta, da parte della consigliera Raffaelli, di riaprire una conferenza dei servizi su quel ripetitore. “Giuridicamente è una proposta che non esiste. Raffaelli, che è stata deputata, invita noi amministratori a studiare quando dovrebbe essere lei la prima a farlo, probabilmente. La mia convinzione è però un’altra: conosce le normative fin troppo bene ma sceglie di soffiare sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini. La sua è una mera ricerca di consenso politico, un’azione di sciacallaggio che non contribuisce in alcun modo a dare soluzione al problema”.
L’assessore difende pienamente l’operato degli uffici comunali. “Come doveroso, gli amministratori difendono l’operato degli uffici che operavano prima ed operano ora nel rispetto delle normative vigenti. Il solo insinuare il fatto che non sia stata seguita una procedura corretta o che non siano state fatte verifiche adeguate, come nel caso specifico, rappresenta ancora una volta la dimostrazione, da parte della consigliera leghista, di uno scarso senso civico e delle istituzioni”.
In definitiva, “questa amministrazione non ci sta a prendere lezioni da chi si era impegnato ad approvare un regolamento ma non ha fatto nulla”. Come annunciato nei giorni scorsi, la giunta comunale ha approvato una delibera con cui impegna l’amministrazione a varare un “Regolamento per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile”. Il Regolamento dovrà prevedere, tra le altre cose, anche una mappa “per minimizzare gli effetti dell’installazione degli apparati di telecomunicazioni”, avvalendosi del supporto di personale qualificato esterno. La giunta impegna inoltre l’amministrazione a sottoscrivere una convenzione con Arpae per lo studio e il monitoraggio delle esposizioni della popolazione a campi elettrici magnetici e elettromagnetici.
“Purtroppo, la legislazione nazionale non lascia molti margini di manovra alle amministrazioni comunali - conclude Andruccioli -. I margini a disposizione noi, però, contrariamente a chi ci ha preceduti, vogliamo prenderceli tutti. Dobbiamo potere monitorare le emissioni dei ripetitori e dobbiamo potere dire la nostra sulle future installazioni”.
(Foto Giorgio Salvatori)