Modi cortesi e tanta scaltrezza, i connotati di una giovane donna resasi protagonista del furto di un cellulare consumato in danno del gestore di un’area di servizio della Statale Adriatica, al confine tra Riccione e Misano.
Sul far della sera dello scorso 30 giugno, la donna si era recata presso il bar dell’area di servizio e si era avvicinata alla cassa per avanzare la propria richiesta, quando ha notato sul bancone, il cellulare del titolare dell’esercizio. Quest’ultimo, distratto dall’ordinazione della donna, si è voltato per servirle quanto richiesto e a quel punto P.V., classe ’96, originaria del pesarese ma residente a Riccione, con una mossa repentina si è appropriata del cellulare nascondendolo in tasca.
Dopo, con disinvoltura, si è allontanata risalendo a bordo della propria autovettura e dileguandosi rapidamente.
I carabinieri della Sezione Radiomobile, allertati dal titolare ravvedutosi del furto, giunti sul posto hanno immediatamente visionato i filmati dei vari impianti di videosorveglianza e riconosciuto la donna per i suoi trascorsi nel mondo della droga. La stessa, inoltre, era facilmente individuabile grazie ad un tatuaggio in bella vista sul braccio. Così, l’indomani, mentre i militari cercavano la donna nei pressi della sua abitazione, la stessa – con estrema tranquillità – si è presentata nuovamente presso l’area di servizio per una “nuova consumazione”. Questa volta, però, alla sua vista, il titolare dell’esercizio – avendola riconosciuta – ha immediatamente richiesto l’intervento dei carabinieri che, giunti in pochi minuti sul posto, hanno bloccato la donna.
Sottoposta a controllo, la stessa, dopo un primo momento di imbarazzo, ha consegnato il telefono cellulare rubato che portava tranquillamente con se ed ammetteva di fatto l’addebito, rimediando una denuncia per furto.
Cronaca
20:05 - Romagna