Il vino si fa con i soldi. Perché per fare un prodotto d’eccellenza ci vogliono i soldi: l’enologo costa, l’agronomo costa, i dipendenti costano, la cantina, le attrezzature, le botti costano come costa avere un’attività imprenditoriale. L’azienda agricola deve essere impresa e come tale deve essere vissuta. E’ vero che in questo momento di particolare difficoltà ci sono tante attività chiuse con spese fisse da sopportare, ma ci sono cantine e aziende agricole che devono continuare a lavorare perché la vigna richiede lavoro ed impegni. Noi non abbiamo schiavi che debbono essere riconvertiti. Il vero problema è economico. La situazione è difficile, il mercato fermo e se non ci sono ristorazione e turismo non c’è vendita di vino. A meno che non si voglia ricorrere alla distribuzione a prezzi ridicoli. Pensate che il vino più venduto è il Tavernello, nella bassa romagnola si fanno 400 quintali per ettaro, noi ne facciamo 100 per ettaro perché privilegiamo la qualità ed in collina le caratteristiche del prodotto sono diverse. Non ho niente contro il Tavernello, ma è un vino cooperativistico e le cooperative fanno quello che vogliono: i contributi se li dividono, le passività le paghiamo tutti. Questo è il sistema.
La burocrazia purtroppo ci ammazza e i soldi non arrivano. Noi abbiamo bisogno di liquidità aspettando una vendemmia che già ad agosto sarà nel pieno. Ed il mio è anche uno sfogo contro le banche. Quando piove non ti danno l’ombrello e quando c’è il sole se ne fregano. Il cliente è un numero non un socio. Mi fanno ridere le banche, se non torniamo alle Casse Rurali è la fine. Non posso aspettare il funzionario di turno che deve parlare con il direttore centrale il quale poi deve verificare leggi nazionali ed europee… morale della favola: zero. Alle piccole e medie imprese non arriva nulla.
Quindi, ribadisco: il vino si fa con i soldi. La mia è una provocazione. La visione bucolica dell’agricoltura è finita da 100 anni. Bisogna fare impresa e fare impresa richiede professionalità. In tutto, oppure il vino non lo vedi: comunicazione, digitale, promozione turistica.
Il vino si fa con i soldi, tutto il resto sono barzellette.
Rurali sempre.
Enrico Santini