Per i rurali il mare è una cosa seria, non una patacata. Ho sguazzato da Riccione a Cattolica, passando per Misano. Poi l’approdo è stato Rimini da piazza Tripoli, ai tempi belli della Pigalle, a Marina Centro ora che sono borghigiano come Vasco. Ma rimango un terroncello di Coriano con alle spalle la rocca di Montefiore, il borgo più bello d’Italia, e la Pedrosa che mi aspetta, zaino in spalla, come tutti gli anni per il dovuto tributo alla Madonna di Bonora.
Torniamo al mare: l’anno scorso ho deciso di cambiare e la scelta a lungo meditata nelle pedalate primaverili, è caduta su Miramare. Meglio ancora i due chilometri che vanno dal Bagno Rudy 144-145 al Marano. Bello, bello, bello. Quelle ore camminando su una spiaggia che più grande non può essere mi danno un senso di libertà che riempie la giornata e il cuore. E’ l’ultima riserva di quella che era la nostra bellissima Riviera con le colonie ex fascio Bolognese, Novarese, Dalmine, Reggiana a testimoniare un’Italia che amava i suoi figli e guardava al futuro.
Rurali di mare sempre
Enrico Santini