Grazie ai fondi del Ministero dell’Ambiente, sono stati messi a disposizione dell’Emilia-Romagna 21 milioni e 680mila euro per opere di messa in sicurezza del territorio, di questi 1 milione e 600mila finanziano la messa in sicurezza del centro storico di San Giovanni in Marignano, in particolare prevedendo interventi lungo il corso del Ventena.
Il Ponte sul Ventena in corrispondenza di via V. Veneto è stato costruito subito dopo una curva a 90 gradi del corso del torrente con un arco molto basso. Questi due elementi causano un rallentamento del flusso e un effetto imbuto che non permette alla parte a valle del Ponte di smaltire le acque, anche se è abbastanza grande per poterlo fare. Per ovviare a questa problematica bisognava trovare il modo di evitare che arrivasse una quantità d’acqua superiore a quella che può passare sotto il ponte.
La soluzione prospettata dal professor Armando Brath, ordinario di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia, Università di Bologna, e finanziata dal Ministero, è quella di creare delle aree esondabili (casse di espansione) in cui accumulare le acque di un’eventuale piena e riversarle nel Ventena nelle ore successive e in maniera graduale. In questo modo si ha un flusso costante di acque che annulla l’ondata di piena.
I terreni interessati dai lavori saranno oggetto di esproprio, ma dalle informazioni in nostro possesso, sono attualmente largamente inutilizzati e non interessati da coltivazioni agricole, in quanto in prossimità del fiume. Non sono previsti invece interventi sulla struttura del Ponte, in quanto ha dimostrato di essere in grado di resistere alle ondate di piena del Novecento, ma con altre risorse si è deciso di risolvere il problema dei pedoni e dei ciclisti, realizzando un nuovo ponte ciclopedonale (90mila €) per permettere la percorrenza su via Veneto in sicurezza a tutti. Questi interventi si inseriscono in un più ampio progetto di valorizzazione del centro che, non occorre ricordare, è annoverato dal 2008 tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Nel progetto di rigenerazione urbana (1 milione di €) è previsto anche il restauro della scala posta dietro Palazzo Corbucci, che veniva utilizzata dalle donne del borgo per andare a lavare i panni fino a metà Novecento, e che una volta aperta offrirà uno scorcio inedito di San Giovanni che anche durante la ripresa del film “Solo cose belle” ci è stato fatto notare per la sua bellezza, ma anche perché valorizza la visibilità della parte storica del castello medievale.