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Cronaca 14:58 | 18/04/2020 - Rimini

Sacchetti (Pd): "Fase 2 solo se l'emergenza sanitaria rallenterà"

“La premessa era, è e sarà sempre la stessa: non può esserci fase due senza un deciso allentamento dell’emergenza sanitaria. Un plauso quindi al grande lavoro che la Regione Emilia Romagna sta svolgendo fin dal primo momento insieme ai sindaci del territorio e alla provincia per contrastare la pandemia da Covid-19, ma attenzione massima anche nel rimettere gradatamente in moto la macchina economica: è necessario continuare lavorare ogni giorno con analoga determinazione nel creare le condizioni perché si possa iniziare a farlo al più presto in alcuni comparti in tutta sicurezza”. Dopo una serie di confronti a livello di segretaria provinciale con il presidente della Provincia Riziero Santi, il segretario Filippo Sacchetti torna sul tema Coronavirus con l’occhio mirato sulle filiere strategiche per il territorio.

“Ribadiamo ancora una volta tutto il nostro supporto e sostegno ai sindaci, cui siamo quotidianamente al fianco anche nel tentativo di evitare facili polemiche o speculazioni politiche proprio nel momento in cui serve unità di intenti e coesione nei comportamenti. Condizione necessaria per rendere efficace ogni scelta che faremo, specie nella tanto attesa fase 2, quella della convivenza, che speriamo possa partire da lunedì 4 maggio. In previsione di quel momento, con il presidente Santi abbiamo condiviso che il momento delle riaperture dipenderà dal "come" saranno organizzate” aggiunge Sacchetti, facendo riferimento a “procedure di distanziamento, protocollo di svolgimento del lavoro, garanzia dei dispositivi di protezione e necessità di estendere test al contesto occupazionale”.

“Entro il 4 maggio si lavorerà prioritariamente per riaprire due filiere strategiche quali i cantieri pubblici e le produzioni destinate all'export, ma noi pensiamo che, oltre a  questi due perni, si possa provare a ragionare sull'estensione dello stesso trattamento per i cantieri privati, in particolare quelli riguardanti la manutenzione del settore turistico. E’ quindi vitale un confronto in tempi celeri sulle regole per rimettersi in moto, sia in ambito pubblico che privato: bisogna programmare la riapertura e immaginare una ripresa per evitare il collasso del tessuto economico e sociale. Su questo siamo disponibili a dare il nostro contributo all’impegno già in campo delle istituzioni”.