La collaborazione tra scuole, università e istituti culturali di Santarcangelo prosegue, con un importante riconoscimento attribuito a fine 2021 e due progetti di studio che continueranno anche nel 2022. S’intitola “Alla scoperta di Giulio Faini” il progetto con il quale la scuola media Franchini e la biblioteca Baldini (nella foto) hanno vinto il concorso di idee “Io amo i beni culturali”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna. Arrivato alla decima edizione, il concorso prevede che scuole e istituzioni culturali presentino un progetto congiunto, da realizzare con il coinvolgimento attivo degli studenti. L’obiettivo è avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, favorendo la loro partecipazione creativa e sostenendo la crescita di cittadini autonomi e consapevoli. Alla decima edizione si sono candidati un centinaio di istituzioni, pubbliche e private, in associazione con le scuole del territorio. Tra i 20 progetti vincitori anche quello dedicato a Giulio Faini, cornista, direttore di banda e compositore santarcangiolese (1874-1935), di cui la Baldini conserva un importante fondo archivistico-documentario. Grazie alla vittoria nel concorso, scuola e biblioteca si sono aggiudicate un contributo da 2.000 euro ciascuna.
Avviato in via sperimentale già nell’anno scolastico 2020/21 con il coordinamento del professor Federico Tassani, grazie al contributo riconosciuto dalla Regione il progetto potrà consolidarsi anche nell’anno 2021/22. L’obiettivo è far conoscere maggiormente la figura di Giulio Faini, avvicinandolo alle nuove generazioni grazie alle tecnologie digitali e prevedendo momenti di condivisione con la cittadinanza.
Anche i Musei hanno in corso attività con le scuole e collaborazioni su progetti specifici. In particolare, il Museo Etnografico ha avviato a novembre una collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara, per le due classi del Laboratorio del Disegno_LAD del Corso di laurea triennale di Design del prodotto industriale, che hanno dedicato il primo semestre dell’anno accademico 2021/22 al tema “Gli oggetti della memoria”. Da alcuni materiali esposti al Met, i 100 studenti del corso hanno ideato progetti di modellazione e ricostruzione per oggetti di design, che verranno allestiti e presentati al Met in una mostra temporanea dalla primavera prossima.
Il Musas invece è diventato materia di studio per due classi quarte dell’Istituto professionale per il commercio Einaudi-Molari di Rimini, che stanno elaborando una “timeline” fatta di elementi grafici, fotografici e video che racconterà il Museo storico-archeologico con gli occhi e il linguaggio dei giovani e sarà fruibile al museo a disposizione di tutti.