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Cronaca 18:04 | 25/09/2020 - Rimini

Servizio idrico, sotto a chi tocca: 20 milioni l'anno da investire sul bacino riminese

È un grande lavoro di squadra quello del servizio idrico integrato, dalla captazione alla depurazione delle acque reflue, come ben emerso nel corso del convegno “Il valore dell’Acqua”, questa mattina al Palacongressi di Rimini. L’iniziativa, organizzata da Amir SpA, ha raccolto l’adesione di addetti ai lavori e stakeholder, associazioni di categoria e imprenditori, rivelandosi quell’occasione informativa che era nelle intenzioni dell’azienda, grazie al contributo delle autorità nazionale e regionale del settore, Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e Atersir (Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti), e alla partecipazione delle associazioni di riferimento, Utilitalia e Conservizi Emilia-Romagna. Presente anche una larga rappresentanza di tutti i soggetti direttamente coinvolti, dalle società proprietarie delle reti agli amministratori degli enti pubblici soci dell’azienda Amir.

Spunto del focus il bando di gara, di tipo europeo, per l’affidamento della gestione del servizio nella provincia di Rimini (ad esclusione del comune di Maiolo). Bando indetto da Atersir nel marzo 2019, oggi in procinto di aggiudicazione. “Un passaggio strategico, d’importanza collettiva - ha sottolineato l’amministratore unico di Amir Alessandro Rapone introducendo i lavori - Sia per l’impatto economico dell’operazione, dal valore di 2 miliardi, che per la prospettiva temporale, considerando che l’affidamento arriverà a scadenza a fine 2039”.

“Si tratta effettivamente di una gara con una sua unicità - è intervenuto in proposito Andrea Guerrini, componente del Collegio Arera - Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose proroghe delle concessioni, giustificate soprattutto dai tempi degli investimenti. E mentre altrove si sta ancora discutendo sul da farsi qui il territorio ha già scelto, optando per la collaborazione con un socio industriale. Il tema su cui andrà fatta particolare attenzione è quello della governance, in modo che il pubblico mantenga poteri in termini di indirizzo e controllo”.

La procedura arriverà a conclusione nei prossimi mesi, ha anticipato Vito Belladonna, direttore di Atersir: “Questa iniziativa di Amir è un’ottima occasione per fare valutazioni più ampie sul servizio idrico integrato. A partire dal prelievo, che su scala regionale proprio in questi ultimi anni registra un leggero incremento, dai 106 metri cubi per abitante all’anno nel 2014 ai 110 del 2017”.

“La governance dell’acqua, nei suoi diversi aspetti, è una sfida del nostro tempo. Una sfida all’insegna della sostenibilità, considerando l’impatto che avrà il cambiamento climatico - è intervenuto Luigi Castagna, presidente Confservizi Emilia Romagna.

“Proprio il tema dell’affidamento su certi territori è stato elemento di freno allo sviluppo delle infrastrutture, quindi alla qualità del servizio. Basti dire che il 50% della rete ha più di 30 anni. Là dove è mancata la scelta di una gestione industriale, come è successo in particolare al sud, è venuta meno la capacità progettuale e d’investimento”, ha sottolineato Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia.

Concludendo i lavori, l’assessore alle partecipate del Comune di Rimini Gianluca Brasini, che è anche consigliere d’ambito in Atersir, ha ricordato quanto ci si è accapigliati tra addetti ai lavori prima di arrivare a scegliere il tipo di gestione che oggi è oggetto del primo bando di gara europeo dall’introduzione della regolazione indipendente nel settore, “un’altra decisione lungimirante del territorio”.

(Foto Giorgio Salvatori)