Procede spedito il progetto dell’Amministrazione comunale verso l’approvazione del nuovo regolamento che disciplina il sistema di videosorveglianza. La I Commissione nella seduta odierna ha espresso parere favorevole (23 voti a favore, 5 astenuti, nessun contrario) al nuovo regolamento che disciplina le modalità di raccolta, trattamento, conservazione ed accesso dei dati personali mediante sistemi di videosorveglianza nel Comune di Rimini e che manderà in pensione il precedente regolamento del 2008. Un documento aggiornato e più snello, la cui pietra miliare è costituita dal regolamento europeo GDPR (General Data Protection Regulation) del 2018 che ha apportato delle modifiche radicali intorno all’universo della privacy, a partire dal trattamento dei dati personali e dalle importanti evoluzioni degli ultimi anni in materia di innovazione dei dispositivi tecnologici, con tutte le implicazioni ad essi correlate.
Il regolamento è composto da 15 articoli, frutto di un lavoro di squadra tra la Polizia Locale e l’amministrazione comunale, con il quale si vuole garantire che l’attivazione dei sistemi di videosorveglianza gestiti e impiegati dal Comune si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Un regolamento che ora, dopo l’approvazione in Commissione, sarà sottoposto al voto del Consiglio comunale agli inizi di ottobre.
Attuazione di un sistema di sicurezza integrata, tutela della sicurezza urbana e pubblica, tutela del patrimonio comunale, tutela della protezione civile e della sanità pubblica, tutela della sicurezza stradale, tutela ambientale e polizia amministrativa, prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, arresto in flagranza differito, incolumità dei lavoratori: sono questi, così come previsto dall’articolo 5 del regolamento, i campi e le finalità d’azione su cui si può 'muovere' la strumentazione per la videosorveglianza, compreso il trattamento di dati personali che possono essere rilevati da telecamere di contesto o di lettura targhe connessi a black/white list o altre banche dati, in grado di verificare la regolarità di un transito di un veicolo.
Due le principali novità introdotte: il nuovo regolamento prevede che il comune possa dotarsi di nuove tecnologie come body cam, dash cam, droni, telecamere riposizionabili e altri dispositivi mobili con modalità che saranno previste in un apposito disciplinare che verrà redatto dal settore competente.
L’altra novità centrale è quella prevista nell’articolo 6 e riguarda il tema della videosorveglianza partecipativa, che prevede il coinvolgimento dei soggetti privati per la realizzazione dei singoli impianti di videosorveglianza orientati comunque su aree o strade pubbliche o a uso pubblico, nel rispetto dei principi del regolamento e le cui immagini dovranno essere visionate esclusivamente dalla Polizia Locale o forze dell’ordine, non dai soggetti stessi. Anche su questo punto sarà un apposito disciplinare a regolare l’attuazione della videosorveglianza partecipativa e il Comune, dal suo canto, potrà deliberare a favore dei soggetti ammessi l’introduzione di detrazioni dall’imposta municipale propria (IMU).