Lunedì scorso, 12 dicembre, il Palazzo del Turismo di Cattolica ha ospitato docenti dell’Università di Bologna, Gian Guido Nobili, responsabile area sicurezza urbana e legalità della Regione Emilia-Romagna, e Giuseppe Todaro, Vicequestore della Polizia di Stato, per confrontarci e sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della devianza giovanile.
STRETTO RAPPORTO CON LE FORZE DELL’ORDINE. “Questo a riprova – sottolinea l’Assessora alla Polizia Municipale Claudia Gabellini – che quello della sicurezza urbana è un tema particolarmente sentito da questa Amministrazione. Operiamo quotidianamente in stretto rapporto con le Forze dell’Ordine locali per la sicurezza del territorio. E voglio sottolineare, a tal proposito, che la nostra città, non ha registrato fenomeni legati alla delinquenza adolescenziale neanche durante i periodi più critici, come possono essere quelli estivi”.
STREET TUTOR E NUOVE TELECAMERE. “Fra contributi regionali e nazionali l’Amministrazione ha ottenuto, per l’anno in corso, circa 130mila euro. Ciò a conferma – sottolinea la Gabellini - dell’impegno profuso sul tema della sicurezza urbana. Abbiamo, già da questa estate, avviato un progetto che ha portato in città la figura degli street tutor, che si sono affiancati alla Forze dell’Ordine locale, per presidiare i luoghi di maggiore aggregazione. Un progetto che viene riproposto anche per queste festività natalizie e che ci consentirà di ampliare il sistema di video sorveglianza già presente”. Nel dettaglio sono previste, per l’estate 2023, quattro nuove telecamere che verranno suddivise tra la zona del Porto ed i Giardini De Amicis. Questi “occhi” sulla città si aggiungono alle già esistenti postazioni al Parco della Pace, nelle Piazze Repubblica e Delle Nazioni, all'ingresso del fiume Conca ed alle camere dedicate al monitoraggio transiti sulle vie Allende e Corso Italia.
LA SENSIBILIZZAZIONE DI GIOVANI E COMUNITÀ. “Ci tengo ad evidenziare, infine, le tante iniziative – ricorda l’Assessora - organizzate sul territorio da associazioni o altre realtà formate da ragazzi e ragazze che hanno l’obiettivo di includere ed allontanare i giovani da comportamenti devianti. Anche le attività realizzate insieme o che hanno coinvolto gli istituti scolastici cittadini e del comprensorio sono state numerose. Penso, ad esempio, alla recente mostra “Una vita contro la mafia”, alla rassegna “Anticorpi”, svolte in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata, alle attività del Centro Giovani. Voglio, quindi, lanciare una esortazione: non si usino toni allarmistici su temi così sensibili, soprattutto quando si fa riferimento ai giovani semplicemente per la ricerca di un po’ di visibilità”.