Era da tempo che l’area del Parco Forlani e quella adiacente del Parco Marecchia era stata individuata dagli investigatori della squadra mobile quale zona di spaccio, utilizzata da un gruppo di soggetti prevalentemente di origine africana per incontrare i clienti, nascondere la sostanza stupefacente e anche quale luogo, soprattutto nel periodo estivo, ove bivaccare all’interno degli stabili abbandonati presenti sul posto.
Le indagini hanno permesso di accertare che un nutrito gruppo di soggetti, soprattutto di origine gambiana, ma anche senegalese, nigeriana, ghanese e tra cui anche due italiani ed un rumeno si erano organizzati in modo tale da creare una zona dove l’attività di spaccio era fiorente a qualsiasi orario della giornata, con i vari componenti che si erano suddivisi il “lavoro”: chi trasportava la droga, chi spacciava, chi nascondeva la merce e chi faceva il palo per avvertire dell’arrivo delle forze dell’ordine che, consapevoli comunque del problema, frequentemente pattugliavano l’area.
Il Pm titolare dell’indagine ha chiesto al Gip l’emissione di misure restrittive nei confronti di 17 componenti del sodalizio, provvedimenti emessi dal giudice ed eseguiti nella giornata di ieri 19 dicembre dalla Squadra Mobile, con la collaborazione di personale della questura e dei reparti prevenzione crimine Emilia – Romagna orientale ed occidentale e di unità cinofile antidroga della questura di Bologna. Sono stati emessi 9 provvedimenti di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di altrettanti giovani di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, 1 misura degli arresti domiciliari a carico di un 24enne riminese e 7 misure di divieto di dimora nel territorio delle province della regione Emilia – Romagna a carico di altrettanti giovani di età compresa tra i 20 ed i trent’anni:
Al termine delle operazioni la “piazza di spaccio” è stata ripulita e messa in sicurezza, attraverso la saldatura delle porte di accesso agli stabili abbandonati; nei prossimi giorni una ditta specializzata in pulizia straordinarie sottoporrà l’intera area ad un massiccio intervento di bonifica, rimuovendo anche i bivacchi che avevano trasformato la zona in un dormitorio a cielo aperto.