Sagre e fiere rappresentano uno straordinario volano di promozione del territorio e occasioni importanti per la commercializzazione dei prodotti tipici e questo è il periodo più intenso per queste attività. Il blocco rappresenta perciò, a giudizio dil’Associazione nazionale commercio su aree pubbliche (Anva) di Confesercenti, un duro colpo all’economia locale.
“La chiusura di fiere e sagre prevista dal nuovo Dpcm - commenta il presidente di Confesercenti Rimini Fabrizio Vagnini - ci coglie del tutto di sorpresa e colpisce un settore già in difficoltà come quello del commercio su area pubblica. Queste attività dal 18 maggio hanno seguito tutti i protocolli di sicurezza e, laddove non si potevano garantire, non sono state aperte. Inoltre, non ci sono informazioni di focolai causati in questi luoghi che si svolgono peraltro all’aperto e nel rispetto dei protocolli vigenti. Non ci sono stati, infatti, momenti di tensione nelle iniziative svolte né necessità d’intervento da parte delle forze dell’ordine per evitare assembramenti e disapplicazione delle normative. Non capiamo perciò il motivo per cui si è voluto colpire così duramente questo settore e chiediamo che la Regione si faccia interprete verso il Governo dell’assurdità di questa scelta.”