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Cronaca 03:15 | 24/06/2022 - Romagna

Stop delle Forze dell’Ordine dello sfruttamento dei lavoratori nel volantinaggio

I Carabinieri dell’ Ispettorato del Lavoro di Rimininegli ultimi due anni circa, a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti anche dall’Arma territoriale, nello specifico delle Compagnie CC di Rimini e Riccione, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, ha intensificato i controlli nel settore del volantinaggio. Le attività ispettive, di natura ordinaria, sono state finalizzate alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di legislazione sociale e assicurazioni obbligatorie.

In particolare, l’intensa e attenta attività di controllo - anche di carattere documentale - ha permesso di accertare che i volantini da distribuire, generalmente si trovano presso Agenzie di marketing e comunicazione con sede, due a Pesaro, una a Ravenna e due a Piacenza. Tali agenzie, in virtù di contratti di appalto sottoscritti con ditte della Grande DistribuzioneOrganizzata settore food, ai fini della consegna capillare dei volantini negli specifici territori di competenza, subappaltano il servizio a piccoli operatori economici del settore, imprese scarsamente strutturate, che si accaparrano tali appalti grazie allo sfruttamento del lavoro nero che consente loro di praticare sul mercato prezzi particolarmente vantaggiosi. E, infatti, è stato verificato che tali ultime ditte nei propri furgoni trasportano insieme lavoratori, ingenti quantità di volantini pubblicitari e le biciclette utilizzate per effettuare appunto la materiale consegna dei volantini nelle cassette postali presenti lungo le vie dei vari quartieri assegnati a quelli che sono veri e propri manovali della distribuzione a cui non vengono riconosciuti e garantiti i fondamentali diritti retributivi, assicurativi, contributivi e di sicurezza sul lavoro.

E’ stato altresì accertato, infatti, che nessuna delle ditte committenti, abbia provveduto ad esercitare la prescritta vigilanza nei confronti delle ditte appaltatrici e subappaltatrici che materialmente si sono occupate della distribuzione dei volantini al fine di assicurare ai dipendenti di quest’ultime regolari e civili condizioni di lavoro. Per tale motivo, per le disposizioni in materia di responsabilità solidale negli appalti di opere e di servizi, le società committenti della Grande Distribuzione, sono state ritenute obbligate in solido rispetto all’obbligo del versamento ai lavoratori oggetto di sfruttamento della giusta retribuzione e della contribuzione previdenziale dovuta dalle ditte esecutrici della distribuzione dei volantini nei confronti dei propri dipendenti. Ciò in virtù di quanto previsto dall’art. 29, comma 2 del Decreto Legislativo n. 276/2003 che ha appunto introdotto nel nostro ordinamento una tutela rafforzata in favore dei lavoratori.

Si cita, infine, l’esito dell’ultimo controllo effettuato che ha consentito di individuare una ulteriore ditta che occupando anch’essa lavoratori in nero è stata destinataria delprovvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale che resterà valido ed efficace fino alla integrale regolarizzazione delle violazioni accertate e contestate.

In totale, dunque, le ditte sottoposte a controllo da parte dei militari sono state 19 e tutte sono risultate irregolari. In particolare è stato accertato l’impiego totale di 48 lavoratori (tutti stranieri) di cui 5 in nero ovvero del tutto privi di copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e contributiva ai fini previdenziali. Inoltre gli altri 43 sono risultati essere occupati irregolarmente essendo state riscontrate errate registrazioni in busta paga per quanto concerne le ore effettivamente lavorate con conseguente gravi lesione dei diritti retributivi dei lavoratori ai quali le retribuzioni venivano peraltro erogate in violazione delle norme che prescrivono l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili nonché la sanzione prevista quando la ditta non fornisce i documenti richiesti (impedimento alla vigilanza).

Per le violazioni di cui sopra, alle ditte sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 255.000 euro con contestuale recupero della contribuzione evasa per un importo di euro 61.500 circa