A conclusione di una complessa attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Riccione hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria D.B.S., originario della Svizzera ma residente a Rimini, classe ’63, per il reato di furto aggravato consumato la notte del 14 ottobre scorso in danno del distributore di carburanti “Tamoil” di viale circonvallazione n. 56 a Riccione. Quella mattina un dipendente del distributore, all’atto dell’apertura mattutina, aveva constatato l’ammanco di denaro all’interno della colonnina del self service, trovando addirittura 115 euro in contanti a terra (probabilmente persi durante la fuga). Dalle telecamere, i carabinieri hanno constatato che un uomo, alle ore 03:30 di quel 14 ottobre, utilizzando apposite chiavi, aveva aperto la colonnina della distribuzione automatica e aveva trafugato l’intero incasso, ammontante a 7.025 euro. Gli investigatori sono riusciti a ricollegare l’apparizione dell’uomo con il precedente transito di un’autovettura Nissan Micra che, proveniente da corso Fratelli Cervi, veniva inquadrata poco prima dalle stesse telecamere. Risaliti alla targa dell’autovettura, i carabinieri sono riusciti facilmente a risalire al proprietario della macchina e a scoprire che la donna a cui il veicolo è intestato, era parente dei titolare del distributore di benzina. Proprio il rapporto di parentela con la proprietaria del veicolo ha poi indotto gli inquirenti a ritenere che l’autore del furto dovesse necessariamente appartenere alla cerchia di parenti che più facilmente sarebbero potuti entrare in possesso delle chiavi delle colonnine self. Ed infatti, successivamente controllato, D.B.S., marito dell’intestataria della Nissan Micra, è risultato perfettamente corrispondente, per corporatura e movenze, al ladro impresso nelle immagini dalle telecamere. Ad incastrare l’uomo, inoltre, è stato il ritrovamento degli abiti utilizzati nel corso del furto, di cui questi aveva tentato di disfarsi gettandoli in un bidone dell’immondizia in via Bruno Baroni a Rimini, dove si era riscontrata una sosta della Micra poco dopo la commissione del furto. D.B.S., incensurato, successivamente sentito dai militari, ha confessato le contestazioni mosse giustificandosi di aver agito per vecchie acredini con i parenti titolari del distributore.