Turista delusa dal degrado di Bellariva: "Non metterò più piede a Rimini"

A distanza di pochi giorni un'altra vibrante protesta arriva da Bellariva di Rimini. Stavolta, però, non da una residente come nel caso precedente, ma da una turista del nord che ha alloggiato per una settimana in un albergo della zona ed è già rientrata al suo domicilio. Fatte le verifiche del caso e parlato con la signora pubblichiamo, come richiesto dall'interessata, le sue doglianze indirizzate tramite Geronimo News al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.

“Buongiorno Signor Sindaco di Rimini. Le scrivo come turista che per la prima volta arriva in villeggiatura nella riviera romagnola. Non conoscendo la zona - scrive la signora Linda - ho prenotato e alloggiato a Bellariva. Sfortunatamente mi sono imbattuta in uno squallore unico. Il parco, ex Murri, occupato da migranti mescolato ad un degrado di sporcizia, spaccio e prostituzione dove la passeggiata serale diventava un incubo per i continui litigi molto accesi che sfociavano spesso in risse dove ho visto con orrore bottiglie rotte e coltelli che giravano. Per me sicuramente questa esperienza nella sua terra è stata traumatica e mai ci metterò più piede! Un vero peccato dal momento che ho goduto a pieno della spiaggia dove è stata mantenuta egregiamente la distanza sociale tra gli ombrelloni. Punti di merito vanno anche ai chioschi della spiaggia dove ogni sera ho potuto degustare le vostre specialità culinarie, con  la cordialità e gentilezza del personale e dei titolari. Per concludere vorrei lasciarle, Signor Sindaco, un consiglio spassionato: vada a farsi una passeggiata tra Bellariva e Rivazzurra e poi... Rifletta!

Distinti saluti, Linda".

(Nella foto d'archivio uno dei tanti bivacchi al Parco Murri controllati dalla Polizia)