Ultimi appuntamenti per il progetto “Certificazione della parità di genere. Un passo avanti per le donne, il lavoro, le aziende” promosso dalle Acli provinciali di Rimini – Coordinamento Donne Acli, con il contributo della Regione Emilia-Romgna (Dgr n. 748 del 15/5/2023).
Insieme a un’ampia schiera di partner, il progetto ha realizzato nella prima parte dell’anno un tour formativo-informativo in cinque città della Romagna rivolto alle aziende e ai professionisti. In ogni incontro è stata presentata la Certificazione della parità di genere, un riconoscimento volto a incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne. Sono stati spiegati i vari step del percorso e si è messo in luce come le aziende in possesso di tale certificazione potranno contare da subito su vantaggi concreti, quali sgravi fiscali e punteggi premiali in gare di appalto, oltre a un positivo miglioramento dell’immagine e della reputazione dell’impresa.
Il tour di presentazione della Certificazione si chiude venerdì 20 settembre a Rimini, alle ore 16 nella Sala degli Arazzi del Museo della Città con un convegno conclusivo, in cui interverrà Tiziana Pompei, vicesegretaria generale di Unioncamere (VI INVIERò UN COMUNICATO AD HOC LA SETTIMANA PROX).
Il progetto promosso dal Coordinamento Donne ACLI propone anche alcune iniziative culturali. Lunedì 16 settembre alle ore 17, nella Sala Sant’Agostino, inaugura la mostra “Donne al lavoro. C’è poco da ridere” in cui sono esposte le vignette di Anarkikka, Pat Carra e Quino (fino a domenica 29 settembre, ore 16-19, ingresso libero). Tre fumettisti che, con ironia ma senza sconti, mettono in luce le disparità tra donna e uomo ancora esistenti nel mondo del lavoro e nella società in genere. A seguire la presentazione del libro illustrato di Anarkikka “Non chiamatelo raptus” (People edizioni, 2024). «Parlare di violenza sistemica non vuol dire presumere che in ogni maschio si nasconda un femminicida – scrive Vera Gheno nella Prefazione – ma significa, piuttosto, riconoscere l'esistenza di un sostrato sociale e culturale che, in alcuni casi estremi, arriva fino al femminicidio. Osservare solo i femminicidi e dimenticare il resto vuol dire fare finta che quel puzzle non esista. E invece c'è: è qui, davanti ai nostri occhi. Basta unire i pezzi, che è esattamente ciò che fa Stefania Anarkikka Spanò: mette in fila tanti, troppi episodi che dobbiamo ricordare, uno per uno, mostrandoci quel disegno perverso che ancora troppe persone negano».
Altre due presentazioni di libri, in collaborazione con il Coordinamento Donne Rimini, sono previste per giovedì 19 settembre, ore 17 (Sala Sant’Agostino) quando interverrà Rita Querzè con il suo volume “Donne e lavoro. Rivoluzione in sei mosse” (Post editori, 2023), in dialogo con Lucia Renati, e per venerdì 27 settembre, ore 17.30 (Sala Sant’Agostino) con Emanuela Abbatecola e il suo libro “Donna faber. Lavori maschili, sex-sismo e forme di r-esistenza” (Feltrinelli, 2023), in dialogo con Benedetta Zavagli.