Un altro importante segnale di sostegno alle famiglie da parte della Giunta comunale di Coriano. Con l’ok allo schema di Bilancio, sono state approvate anche le tariffe a domanda individuale tra le quali quelle del servizio di mensa scolastica. Il servizio è stato oggetto di affidamento, mediante gara d’appalto, alla ATI, costituita da Diapason cooperativa sociale e Camst s.r.l.
Uno sforzo in termini totali da parte dell’Amministrazione comunale sia per riconoscere i costi in più del servizio stesso, scegliendo di mantenere la qualità, sia per alzare la fascia di Isee per le esenzioni per andare incontro alle famiglie duramente colpite in questo periodo, confermando gli impegni a favore di chi soffre di più questa problematica crisi sanitaria ed economica.
Così tutte le tariffe per i bambini residenti sono state diminuite di un euro passando da 7 a 6 euro quella massima e da 4,50 a 3,50 euro quella ridotta.
Nel corso del 2021, inoltre, una parte delle risorse destinate alle zone rosse sono state vincolate all’assegnazione di contributi nella misura di 150 euro per ogni bambino delle scuole dell’infanzia per venire incontro ai costi sostenuti per il servizio mensa. Circa 70 sono state le famiglie che hanno fatto richiesta per un impegno economico del Comune di € 10.500 a fronte di € 32.000 stanziati.
Tale intervento si affianca e completa la variante applicata al contratto d’appalto e destinata a coprire i maggiori costi che la ditta affidataria del servizio mensa ha dovuto sostenere causa Covid con aumento del costo del pasto di circa 30 centesimi.
“Sono circa 215 i bambini che usufruiranno del servizio mensa nell’anno scolastico 2021-2022 – commenta l’assessore Beatrice Boschetti - per un costo di refezione scolastica di circa € 250.000 annui. Dall’avvio del servizio, nel 2019, i pasti forniti sono preparati con prodotti alimentari completamente biologici. Per il servizio di porzionamento si è provveduto ad assumere personale appartenente alle categorie di svantaggio appositamente selezionato per poter lavorare a contatto con i bambini. I pasti non distribuiti, in base al contratto di appalto vigente, vanno consegnati a Caritas per la distribuzione alle famiglie in difficoltà anche in un’ottica di riduzione degli sprechi alimentari”.