Un'onda tumultuosa che non si placa, un vortice di soprusi e angherie che colpisce sempre e comunque i deboli e che lascia di stucco. Perché tanto si dice, tanto se ne parla, tanto si sbandierano rimedi, soluzioni e contrasto tanto, di contro, gli effetti sono dirompenti. Argomento del giorno, purtroppo, la violenza sulle donne. Il territorio riminese è scosso da due nuovi casi, i più recenti di una catena senza fine, che riportano la provincia nell'occhio del ciclone della criminalità. Due uomini sono stati tratti in arresto accusati di violenza sulle donne, sulle loro donne.
Il primo caso riguarda un 35enne rumeno che non ha avuto pietà della sua donna, una ragazza di 32 anni. A furia di calci e pugni ha ridotto la compagna in stato pietoso con un rimpano lacerato e un dente spaccato addirittura abusando di lei anche quando era incinta. La donna lo ha denunciato e la Mobile ha ricostruito una serie di episodi agghiaccianti. Lui è finito in manette e speriamo ci resti per un bel po'.
Il secondo caso riguarda invece un 49enne di origini campane che nei giorni scorsi ha picchiato la moglie in un luogo pubblico, in piazzale Boscovich. In preda ai fumi dell'alcol si è anche fatto male da solo, ha rifiutato l'intervento dei sanitari e ha nminacciato i passanti. La polizia lo ha bloccato, ma in mancanza della denuncia della donna ha potuto fare ben poco. Così lui ha di nuovo braccato la moglie fino all'hotel in cui vive e l'ha minacciata di morte armato di coltello. La donna è riuscita a scappare e ha chiamato la polizia: gli agenti hanno arginato la furia dell'individuo che se l'è presa anche con loro. Arresto e convalida con trasferimento ai Casetti. Pensate che questa povera donna per ben 8 anni aveva subito violenze di tutti i tipi senza aver mai avuto il coraggio di denunciarle. Ora lo ha fatto e l'incubo è finito.