Dal Risorgimento al Secondo conflitto mondiale tra città e campagna, il romanzo racconta le vicende di due famiglie - i Burnazzi di Rimini e i Casadei Carrara di Gemmano - unite da un destino comune.
I personaggi sono realmente esistiti così come reali sono i fatti che li hanno coinvolti.
Quando nel 1857 Amos e Vittoria - i giovani protagonisti della prima parte del romanzo – s’incontrano, la città di Rimini è in pieno fermento per la visita di Pio IX, l’ultimo Papa Re; per l’inaugurazione del nuovo Teatro comunale alla presenza di Giuseppe Verdi; per lo Stabilimento dei bagni che richiama ricchi villeggianti dall’Italia e dall’estero.
Amos Burnazzi è riminese, orefice e patriota, mentre Vittoria Magnani da Gemmano, piccolo paese di campagna, è a servizio presso una famiglia nobile. Dal loro amore, che non trattiene Amos dall’arruolarsi combattente volontario nella Seconda guerra d’indipendenza, nasce Raffaele, a cui viene attribuito, come si usava per i bambini destinati a crescere in orfanotrofio, il cognome Casadei.
Amos, che si è fatto una sua famiglia, e Raffaele, cresciuto presso i Carrara di Gemmano a seguito del matrimonio della madre con un possidente locale, dopo molti anni finalmente s’incontrano, e anche le loro famiglie saranno destinate a “ritrovarsi” nel corso dei decenni successivi.
Le vite dei diversi protagonisti, da quel momento, continueranno ad intrecciarsi con le vicende, esaltanti e tragiche, della storia d’Italia: la Belle Époque, la Grande Guerra, il Fascismo, fino ad arrivare agli aspri combattimenti del settembre 1944 sulla “linea gotica orientale” che metteranno a dura prova anche i Burnazzi “sfollati” nel piccolo paese di campagna dove abitano i Casadei Carrara.