La memoria e l’orgoglio, la ferita lacerante e il senso di gratitudine, un vuoto che resta incolmabile e un seme che ha fatto germogliare grande giornalismo d’inchiesta.
A trent’anni dall’omicidio di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, Riccione ha ricordato i due reporter con profondo sentimento di commozione in una serata speciale nella Sala Granturismo. Una serata dedicata al ricordo di Ilaria e Miran il cui brutale assassinio, avvenuto il 20 marzo 1994, aveva fatto nascere proprio a Riccione il Premio Ilaria Alpi, per vent’anni la casa del migliore giornalismo d’inchiesta.
Undici donne, tra cui la sindaca Daniela Angelini e la vicesindaca Sandra Villa, hanno letto insieme alcune poesie e brani tratti dal libro di Pasquale D’Alessio “Occhi scritti”, per ricordare l’impegno, il coraggio e la determinazione della giornalista italiana assassinata insieme al cameraman Miran Hrovatin. La presentazione del libro ( “Occhi scritti. Orazione civile sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi a Mogadiscio il 20 Marzo 1994. 1994 - 2024 Trent'anni” è il titolo completo) è stata accompagnata dalle note del flauto di Alessia Amadio.
Di seguito l’intervento introduttivo della sindaca Daniela Angelini:
“Trent’anni fa vennero assassinati in un agguato a Mogadiscio, in Somalia, due grandi reporter: Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Pagarono con la vita la loro determinazione nella ricerca della verità, la loro ostinazione nel garantire il diritto di informazione, il loro coraggio nella denuncia pubblica.
Il 20 marzo del 1994 furono ammazzati due giornalisti eccellenti, che lasciarono un vuoto incolmabile nei familiari - penso con tenerezza e affetto a Luciana e Giorgio Alpi - e in tutti coloro che non si sono mai arresi nel chiedere verità e giustizia su questo barbaro e torbido duplice assassinio.
Ma dal loro esempio - anno dopo anno - nacquero decine, centinaia di validi reporter d’inchiesta che inseguirono proprio il modello di grande giornalismo che aveva portato Ilaria e Miran a indagare un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate con i gruppi politici locali.
Il loro sacrificio gettò un seme di verità, facendo germogliare proprio nella nostra città il Premio Ilaria Alpi che per vent’anni ha rappresentato la casa del migliore giornalismo d’inchiesta a livello internazionale.
Un premio di prestigio assoluto, sostenuto con profonda convinzione dall’amministrazione comunale di Riccione, in totale collaborazione con l’associazione Ilaria Alpi, i familiari di Ilaria, la Rai, l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa.
In memoria di Ilaria sono stati premiati gli autori dei più qualificati reportage e delle migliori inchieste giornalistiche televisive. Sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, è stato riconosciuto il lavoro di chi ha saputo fare fino in fondo il proprio mestiere, ponendo domande scomode, scavando per arrivare alla verità, gettando una luce laddove c’era chi aveva interesse che restasse il buio.
Oggi ricordiamo due grandi professionisti caduti nel servire tutti noi, nel nutrire il nostro bisogno di buona informazione, nel fornirci quegli strumenti di consapevolezza necessari per diventare cittadini a pieno titolo.
Ricordiamo Ilaria e Miran con affetto ma soprattutto con senso di riconoscenza e gratitudine. A nome dell’amministrazione comunale ringrazio tutti coloro che hanno saputo onorare la memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”.