“La riduzione del debito, l’estinzione anticipata dei mutui, il recupero dell’evasione fiscale e le entrate da imposta di soggiorno tornate verso i livelli pre-pandemia: sono alcuni dei pilastri che danno solidità al bilancio del Comune di Rimini e che hanno permesso, in fase di previsionale, di mettere in piedi una manovra in grado di non aumentare le tasse a carico dei cittadini, senza rinunciare a nuovi investimenti per la città.
Il risultato frutto di un combinato disposto fatto da scelte prudenti e da azioni mirate, a partire ad esempio dall’estinzione anticipata dei mutui operata nel 2022, che ha avuto l’effetto di tagliare di oltre 685mila euro la spesa corrente dell’Amministrazione grazie al risparmio su interessi e quota capitale. Era dal 2012, cioè da dieci anni, che non si interveniva con questa leva, che ha contribuito a continuare nel percorso di abbattimento del debito residuo che a fine anno scenderà di quasi 9,5 milioni di euro. E ancora, l’attività puntuale e accurata di recupero dell’evasione fiscale, che solo per lo scorso anno ha portato a raccogliere 7,3 milioni di tributi non versati.
Un contributo rilevante arriva anche dai turisti: solo pochi giorni fa abbiamo reso noto come le entrate da imposta di soggiorno abbiano superato nel 2022 i 9,7 milioni di euro, oltre 1,7 milioni in più (+22%) rispetto alla cifra messa a previsionale. Risorse che, come vuole il regolamento, sono utilizzate per garantire un alto livello di servizi e di qualità urbana, oltre a coprire la spesa per quella proposta di eventi di spettacolo e culturali che possono fare la differenza, senza pesare sui cittadini. Cito ad esempio lo show del gruppo Festi che la scorsa estate ha incantato il pubblico offrendo ai turisti un’immagine inedita di Rimini.
Abbiamo quindi un bilancio che ad oggi ci ha permesso di attraversare le forti turbolenze del periodo senza grossi scossoni, applicando quei metodi da capifamiglia che non fanno il passo più lungo della gamba e che soprattutto individuano le priorità. La nostra priorità resta quella di costruire una rete di protezione della nostra comunità, agevolando per quanto nelle nostre possibilità le condizioni per la crescita economica del territorio e al contempo intervenendo con misure a sostegno di famiglie e imprese, pur a fronte di un quadro normativo nazionale incerto e in costante evoluzione. Penso ad esempio ad uno degli aspetti qualificanti della nostra ultima manovra: la riduzione dell’addizionale Irpef, a favore di una platea di quasi 50mila riminesi con reddito inferiore a 50 mila euro. Un provvedimento che rischia di entrare in collisione con la riforma fiscale che il governo si appresta a discutere in queste settimane e che, stando alle prime anticipazioni, prevede la riduzione da quattro a tre aliquote andando alla definizione di nuove fasce che rischiano di vanificare le agevolazioni comunali. Dalla riforma fiscale ci si attenderebbe invece un ripensamento organico della materia che possa davvero rendere più equo il carico fiscale e alleggerire il costo del lavoro”.