Promozione dei prodotti biologici, educazione alimentare, laboratori di cucina, coinvolgimento delle famiglie. Sono questi alcuni dei punti forti degli innovativi progetti di educazione alimentare e promozione delle mense biologiche dell’Istituto Maestre Pie e della scuola materna di Maria Ausiliatrice di Rimini. Si tratta dei due Istituti scolastici privati che, posizionandosi ai primi due posti, si sono aggiudicati il riconoscimento e il finanziamento del Comune di Rimini per lo sviluppo del biologico nelle mense scolastiche. Nella valutazione sono state valorizzate la sostenibilità e l’attenzione ai prodotti del territorio, alla tradizione e centralità del cibo, alla sperimentazione e l’innovazione con esperti, alla cultura alimentare in generale. Un vasto programma che coinvolge anche le famiglie e permette ai bimbi più di sperimentare e cucinare i prodotti tipici romagnoli, come la piadina. Proprio così, ancora con le mani ricoperte di farina, i piccoli alunni dei due Istituti hanno ricevuto questa mattina Mattia Morolli - assessore ai servizi educativi – e Jamil Saedegholvaad – asssessore alle attività economiche -. Sono stati loro a consegnare nelle mani delle responsabili dei due Istituti la pergamena e l’assegno per lo sviluppo delle loro mense scolastiche.
“Le mense biologiche di Rimini – spiega Morolli – compiono sedici anni. Da allora ne è stata fatta di strada, portando Rimini ad essere premiata a livello nazionale come città di riferimento per il biologico. Un riconoscimento di prestigio, e non solo, visto che questo ha significato l’arrivo di risorse da investire sul territorio. Il sistema scolastico riminese è integrato e diffuso, con una collaborazione tra pubblico e privato che funziona e permette di dare più servizi a più famiglie, soprattutto nell’infanzia. Per questo abbiamo coinvolto sia le scuole pubbliche che quelle private, dando a tutti l’opportunità di partecipare a questo bando. Ci tengo a sottolineare la grande professionalità con cui le maestre, le direzioni e i tecnici stiano sviluppando questi concetti, includendo i più piccoli e le loro famiglie.Un percorso virtuoso che, attraverso lo sviluppo del km.0, è in grado di valorizzare e sostenere la filiera che parte dai produttori per arrivare fino alle attività economiche locali”.