In tempi come questi, dove le aziende sono in bilico tra il fallimento e la riapertura, dove alle p. iva sono state erogate le carità, per chi li ha avuti, di 600,00 euro e dove dopo essersi salvate dall'abolizione, le Province fanno un altro passo avanti: torna l'indennità per i Presidenti delle Province.
Gli emendamenti approvati al decreto fiscale reintroducono lo stipendio abolito cinque anni fa dalla legge Delrio, il quale con la sua riforma declassava gli enti provinciale sia per funzioni che per gestione di bilancio e tagliava i costi della politica. A loro spetterà un'indennità pari a quella prevista per il sindaco del capoluogo, a Rimini lo stipendio del Sindaco Andrea Gnassi è di 68.602,72 annui. Tale spesa è a carico del bilancio della Provincia, notoriamente florido e rimpinguato dalle ns. tasse.
Grazie ad un emendamento a firma del Partito Democratico, il cosiddetto “emendamento dignità”, si stabilisce l’indennità di funzione minima per l’esercizio della carica di sindaco e per i presidenti di provincia è regolata dalla LEGGE 19 dicembre 2019, n. 157, con modificazioni, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, fa sorridere il titolo della legge: “ Legge recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili”, in effetti è indifferibile dare una lauta prebenda in questi tempi difficili.
La Legge Finanziaria del 2020 reintroduce l’indennità di funzione per i Presidenti di Provincia nella misura pari a quella del Sindaco del Comune capoluogo. Nella fattispecie a Rimini, ad esempio, per il Presidente Riziero Santi, è prevista una indennità pari a 5.726,46 euro mensili, per un complessivo annuo pari a 68.602,72, salvo che non debba essere compensata con altre forme di reddito. La norma in finanziaria non prevede, invece, alcuna forma di indennità o di rimborso spese per i consiglieri provinciali.
Tale lauto stipendio è approvato dall’attuale maggioranza PD e M5S, in tutto ciò il Senatore pentastellato Marco Croatti? La deputata Giulia Sarti, ormai assente dalla scena politica riminese, nulla hanno da dire? Sono sempre stati così prodighi in esternazioni, forse erano troppo impegnati in altre questioni?
Insomma un bel regalone per i 110 Presidenti delle Province Italiane, lo stesso governo che in questi 3 mesi e mezzo ci chiedeva sacrifici e prometteva bazooka economici per tutti, che alla fine si sono rivelati semplici petardi.
La excusatio non petita del Presidente in carica Riziero Santi, è quella che non avendo una giunta ed essendo una norma nazionale, non può fare diversamente. Tant’è che le decisioni sono prese tramite “Decreto del Presidente”, come l’ultimo che ha firmato per la rinegoziazione dei mutui dell’Ente per oltre 25 milioni di euro.
La firma di tale decreto si è resa necessaria per la mancanza del numero legale in consiglio provinciale per dare l’immediata eseguibilità dell’atto votato dal consiglio provinciale, (tra l’altro la rinegoziazione dei mutui è stata bocciata sonoramente dal Collegio dei Revisori per antieconomicità), per cui la deliberazione non essendo immediatamente eseguibile avrebbe comportato ulteriori problemi, per questo si è reso necessario un decreto, egregio Presidente Santi, le questioni tocca raccontarle tutte e bene.
Ed infine se Ella è l’unico responsabile dell’Ente, come afferma, ci faccia capire a questo punto cosa serve sottoporre a votazione gli atti al consiglio provinciale? A cosa serve un consiglio provinciale? Tra l’altro ai consiglieri provinciali sono demandate anche una serie di funzioni, domande che non troveranno risposte, ne sono certo.
Ed infine nel famoso “emendamento dignità", altro regalone del Pd, i sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti potranno vedere aumentate le loro indennità fino all’85%, (rientra Riziero Santi come Sindaco del Comune di Gemmano), di quelle previste per i sindaci dei Comuni fino a 5.000 abitanti.
La bandiera di cui si è sempre ammantato Presidente Santi, è sempre stata sulla volontarietà dell’incarico, ecco ha una grande occasione per dimostrarlo.
Ps. Non offenda l’intelligenza altrui con l’affermazione:“si vuole strumentalizzare”, diciamolo apertamente, tutti teniamo famiglia e uno stipendio di 68.000,00 c.a. di questi tempi fa comodo un bel po'. Pensi un po’: fa schifo questo ritorno al passato anche all’ex Presidente Vitali che certamente non può annoverare tra i suoi detrattori.
Leonardo Carmine Pistillo