Prima Massimo Fellini, poi Roberto Dolciotti. Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età. Dopo l’estate porta il dono usato della perplessità. Ti siedi e pensi e ricomincia il gioco della tua identità. Come scintille bruciano nel tuo fuoco le possibilità… Correva il 1972 l’album è “Radici”, l’autore è Francesco Guccini, la canzone è la “Ballata dei dodici mesi”.
C’è un filo rosso che mi unisce a Massimo e Roberto: il cibo, il piacere della tavola, il bicchiere di vino, la convivialità, il bisogno di condividere un risotto. Gli affetti, gli amici, le cose semplici, la scoperta dei prodotti autentici, le storie degli uomini, la sacralità del pane, il filo d’olio, un bicchierino di Varnelli, l’abbraccio del Padre Nostro.
Rurali sempre
Enrico Santini