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Opinioni 15:14 | 11/07/2020 - Rimini

Aperta la caccia al candidato sindaco, le riflessioni di Pecci (Lega)

"Guardando la politica riminese si potrebbe dire, mutuando Mao, che “Grande è la confusione sotto il cielo e quindi la situazione è eccellente”. Si osserva che, sia sinistra che a destra, v’è una spasmodica ricerca di personaggi da muovere come pedine su una scacchiera che non ha una rotta politica anche se qualcuno tenta di tracciarla cercando appoggio nella finanza londinese. Questi comportamenti non giovano al rinnovamento del Paese, o di una provincia o di una città. Questa è una politica suicida ed ogni persona, cum grano salis, dovrebbe sentire il dovere di respingere tale pratica perché questo è il momento per rivolgersi alla “gente”, e, quindi, alle persone, con chiarezza ed efficacia. Il partito moderno che vuole cambiare il Paese non offre tessere o incarichi, ma chiede al proprio simpatizzante temi di dibattito stimolanti, idee, programmi e progetti. Se da un lato accusiamo la vaghezza dei programmi delle forze di governo, l'arroganza del potere, la necessità di provvedimenti di cambiamento, dalla semplificazione alla digitalizzazione per arrivare alla agognata sburocratizzazione, non possiamo, dall’altro lato, dare spazio al “mercato delle vacche”. Ogni politico serio deve esprimere coerenza e proporre politiche concrete. Bisogna ripartire dai valori fondamentali della democrazia: eguaglianza, libertà e partecipazione per cambiare il nostro Paese e la nostra città. La gravità della crisi economica, ulteriormente peggiorata col Covid19, affonda le proprie radici nella deformazione di un sistema superficiale, di comunicazione vuota, che deve per forza essere corretto … anche a Rimini! La politica degli annunci o dei provvedimenti “salvo intese” deve essere cancellata perché ora, più di prima, bisogna “fare”, occorre “rimboccarsi le maniche”.

Dall'opposizione la Lega ha proposto, alla maggioranza, una collaborazione su temi concreti quali: l'aeroporto, l'ambiente, il turismo, la spiaggia, l’ulteriore recupero del patrimonio storico, ma, dalla maggioranza, non abbiamo ottenuto risposte. Dunque bisogna cambiare ed i risultati elettorali conseguiti in questi quattro anni indicano “la lunga marcia” della Lega che vuole conquistare il governo della città. Abbiamo voluto un partito che fosse “polo di attrazione delle forze laiche e centriste” che guarda ai partiti riformisti, ai partiti liberali moderni ed alle formazioni cattoliche senza censura e nella massima libertà. Occorre, dunque, proseguire su questa strada con la giusta autorevolezza che non può che venire dalla coerenza dei suoi uomini e dei suoi militanti per realizzare il progetto. Bisogna continuare il lavoro svolto in questi anni a Rimini per perseguire una “politica non come gioco di potere, o come professione, ma di impegno totalizzante, sul piano del lavoro, culturale e morale” per anticipare i bisogni della gente. La spinta ideale dovrà quindi guidare l'azione di tutti i militanti. In questo modo sapremo costruire un modello di città nuova capace di distinguersi dalla identità comune delle città guidate dalla sinistra.

A qualcuno, cresciuto nell'ultimo ventennio, potrà sembrare questo un pensiero “vecchio”, ma a Rimini, in questi cinque anni, a differenza di altri partiti, abbiamo costruito una Lega fatta di militanti, anziani e giovani “vecchia maniera” che sono dotati tutti di sincera passione politica che è la medicina migliore contro il cinismo del potere che PD e M5Stelle che corrode la democrazia di questo Paese.

Marzio Pecci-Lega Rimini