"L’intervento del Presidente di Confindustria Romagna di qualche giorno fa induce ad alcune riflessioni che si condividono. Il Presidente fa un’analisi corretta quando dice che “Rimini appare come la provincia più fragile della Romagna” e che su questo dobbiamo soffermarci e riflettere perché turismo ed industria non sono più sufficienti per far “volare” l’economia cittadina. Anche se è vero che il settore industriale è quello che sopporta meglio la crisi economica, sia quella del 2008 che quella sanitaria attuale, occorre lavorare su tutto ciò che porta “investimenti e innovazione”. Ecco l’innovazione è proprio il tallone d’Achille della nostra amministrazione che scambia l’arredo urbano cittadino, il recupero del teatro Galli e di Castel Sismondo, cioè le ristrutturazioni, con l’innovazione.
Abbiamo spiegato proprio ieri, 22 dicembre, in Consiglio Comunale durante la discussione sul bilancio di previsione che innovazione per Lega, e non solo per la Lega, significa cambiamento della società e del modo di essere a seguito di comportamenti derivanti dalla ricerca. Dunque, ricerca e innovazione, seppur diverse, sono le attività legate tra loro per cui l’innovazione non è altro che l’attività volta a “sfruttare le conoscenze perché abbiano un impatto sulla società, sia esso di natura economica, sociale o culturale”.
Infatti come scrive Alfonso Fuggetta, docente di informatica presso il Politecnico di Milano: “L’innovazione è essa stessa un processo complesso e rischioso, tutt’altro che deterministico e prevedibile. Non basta finanziare progetti di ricerca per determinare un’innovazione che ha un impatto sul mercato”, ma occorre sfruttare in modo originale e innovativo i risultati della ricerca. Solo con l’innovazione il tessuto urbano, senza distinzioni, trova la linfa per assicurare il benessere a tutta la città.
Rimini è città complessa ed eterogenea e perché diventi innovativa ed attrattiva ha bisogno di iniziative e di processi volti a favorire l’insediamento di start up e di centri studi di ricerca che trovino nella amministrazione un supporto per il loro sviluppo.
Occorre creare, dunque, sinergie tra università, amministrazione e associazioni per dare gambe, ad esempio al Tecnopolo, perché cammini ed affronti i temi complessi dell’innovazione in modo serio e strutturato. Nel contesto innovativo la Lega Rimini, con il capogruppo in Consiglio Comunale Marzio Pecci, in questi anni, si è fatta interprete di un riformismo ambientale sconosciuto alla maggioranza ed alla sinistra, trovando il coraggio, contro ogni iniziale tendenza, di dire NO al Parco eolico che avrebbe deturpato la costa e distrutto lo skyline della riviera riminese ed a proporre nuove idee per una città veramente ambientale.
Proprio in questi giorni la battaglia fatta contro il parco eolico ha portato al No al Parco eolico da parte della Conferenza dei Servizi. Visto il risultato raggiunto e le tante dichiarazioni pro ambiente, che si sono susseguite in questi giorni, viene da chiedersi: visto che tutti si dichiarano ambientalisti perché non sostenere la Lega nel progetto di sperimentare, proprio a Rimini, una nuova città ambientale dove le biciclette sostituiscono le auto?
Se ciò è stato possibile negli Stati del nord Europa perché non dovrebbe essere possibile a Rimini? Se si volesse perseguire questa forma di innovazione cioè di città sostenibile è chiaro che le ciclabili attuali non basterebbero e che bisognerebbe ripensare ad una nuova mobilità, alla produzione di energia pulita, allo smaltimento ed al riciclo dei rifiuti.
In questo caso Rimini potrebbe diventare veramente la città di Fellini dove tutto si immagina".
Marzio Pecci Lega Rimini