Forse l’intuizione geniale nel suo caso ha cavalcato i fatti, l’inconsapevolezza ha perso man mano forma tramutandosi col tempo in qualcosa di più grande di lei, ma che lei è riuscita brillantemente a contenere a sé con fermezza e intelligenza. E lì il talento assoluto, non il nulla che le attribuiscono. Ha catalizzato il mondo, riuscendo a gestirlo. E’ diventata “l’Imperatrice dei social per volontà del popolo”, praticamente Chiara Ferragni è Napoleone. E’ l’impero che è riuscita a costruire irradia la grandezza dei suoi sogni. Una Bonaparte virtuale che con le sue campagne di stile ed i suoi tredici milioni di seguaci tiene in pugno il Web, diventando modello incontrastato della gioventù contemporanea. Manzoni chiamava folgorante l’azione napoleonica, ma anche quella dell’influencer non scherza. L’abilità di creare dal nulla (quello sì) il culto della sua persona e poi riuscire a conviverci costantemente, inglobando anche i suoi affetti più profondi, gli conferisce uno spirito robusto nascosto dentro a quel corpo esile. Perché non deve essere sempre una facile convivenza quella tra lei e la Ferragni; nella dicotomia quotidiana tra cioè che mostri e ciò che è, tra l’amore e l’odio che generi, tra l’esserci e magari la voglia di non esserci. Forse gareggiano due Chiara, una vera e una che non è nient’altro che il riflesso dei suoi sogni. A volte queste due figure si sovrastano, a volte si alternano. Ma il vero merito della giovane sta tutto nel riuscire a confonderle. Con la forza napoleonica di una social condottiera.
Stefania Bozzo
Opinioni
16:49 | 11/03/2018 - Dall'Italia