Stiamo vivendo un momento difficilissimo della nostra storia e del mondo intero. La diffusione del virus covid-19 ha provocato una emergenza sanitaria inimmaginabile e drammatica mai vissuta dalla generazione dell’immediato dopoguerra. Ricordiamo solo, la febbre spagnola del 1918 che fece milioni di vittime o l’asiatica del 1957. A questo si aggiunge come diretta conseguenza una crisi economica di proporzioni mondiali che perdurerà nel tempo e che nessuno era pronto a gestire con le tradizionali azioni socio-politiche finora adottate in altre congiunture. L’imposizione dell’isolamento nelle proprie abitazioni alla popolazione e lo stop alle imprese ha generato oltre che uno shock economico, uno sconcerto che lascerà il segno nel sentire comune del Paese, la stessa ipotesi del ricorso all’esercito per le funzioni di ordine pubblico ha suscitato perplessità culturali che tuttavia vanno rimosse se vogliamo evitare la diffusione del contagio a causa di pochi che sottovalutano la portata del persistere nel tempo del contagio stesso.
Tutti noi stiamo imparando a nostre spese quanto sia difficile affrontare queste restrizioni delle libertà personali, la stragrande maggioranza degli italiani si è rivelata composta da persone virtuose ed in grado di comprendere che da esse dipende il bene comune di una nazione. Italia Viva ringrazia tutta la cittadinanza che si conforma alle ristrettezze imposte per evitare maggiori danni ed in particolare tutte le donne e gli uomini che, in prima linea operano nelle istituzioni, il personale sanitario, il personale che opera nelle aziende che consentono a tutti noi di sopravvivere, al personale di polizia, al settore agricolo ed alimentare.
Nonostante l’impegno profuso e un’ottima sanità regionale, restano tantissime preoccupazioni, soprattutto per il personale sanitario che, se continua ad ammalarsi, rischia di far venir meno la prima linea di difesa della trincea eretta contro la diffusione del virus, composta da professionisti in grado di curare i malati e proteggere tutti noi cittadini dall’estendersi del contagio.
Per tali motivi è fondamentale fornire a tutti i DPI, soprattutto le mascherine, in primis a chi lavora in ospedale, a tutto il personale sanitario (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), alle farmacie e ai supermercati. Questi presidi, causa le scarse dotazioni, in questo frangente rischiano di essere indossati per troppe ore, riducendo così il loro potere di prevenzione e protezione; escludendo il personale di prima linea, in alcuni casi e per molti, questi presidi sono difficilissimi se non impossibili da reperire.
È fondamentale, inoltre, avviare un controllo sullo stato di salute del personale ospedaliero, per tutelare i nostri medici, infermieri e farmacisti ausiliari, attraverso i tamponi in modo da assicurare che non vi sia trasmissione proprio dagli ambienti legati alle pratiche ed alle cure sanitarie. Non si è capito quando si partirà con questi controlli e quanti se ne potranno fare a settimana. A questo proposito abbiamo chiesto chiarimenti agli Enti preposti.
Se mancano medici ed infermieri per fare i tamponi, è necessario richiedere l'intervento del sistema sanitario privato sotto la sorveglianza della sanità regionale (richiesta peraltro già avanzata tramite un comunicato stampa il 26 febbraio). Ci chiediamo se non sia possibile pensare di effettuare i tamponi in auto come avviene a Bologna per ottimizzare tempi e garanzie per la sicurezza degli operatori. Una risposta motivata delle autorità sanitarie a questo proposito è indispensabile.
Altra risposta necessaria riguarda i cosiddetti “test veloci” che sembrano in arrivo ad Ancona e ci chiediamo se e quando arriveranno anche in Emilia-Romagna.
In quanto alle pratiche igieniche generali chiediamo di avviare il processo di sanificazione di tutti gli ambulatori medici, i consultori, ed i luoghi di pubblica utilità dove c'è ancora accesso al pubblico; sempre sullo stesso tema chiediamo anche il presidio ed il controllo all'entrata degli ospedali del territorio anche facendo ricorso ai militari che ringraziamo per la disponibilità e l’impegno finora profuso.
Giorgia Bellucci – Gianluca Fabbrani Coordinatori Italia Viva provincia di Rimini