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Opinioni 11:40 | 08/08/2018 - Ravenna

Esposizione d’arte a Punta Marina: l’artista Alf e la vetta di Pollock

Il tempo nell’arte non esiste ma di sicuro esiste il limite, traducibile con una vetta. Punti di arrivo di medesime artistiche modalità mentali che si traducono come apici invalicabili, spesso nemmeno avvicinabili. Perché anche la libertà pittorica che prende senso dal non limite si arriccia e si chiude in emblemi morali. Jackson Pollock è l’emblema morale di una generazione, quel groviglio di emozioni e nevrosi che segna il traguardo senza tempo dell’espressionismo più assoluto e dinamico. E rientrare oggi nel filo di pensiero di Pollock significa accodarsi in quella dimensione spaziale dell’arte che sale fino a raggiungere il culmine, con la consapevolezza di dover rimanere arretrati e schiacciati dal peso delle emozioni dell’artista americano. Cercare una consanguineità, una continuità di coscienza con i palpiti del turbamento attraverso una pittura d’azione, si traduce oggi come un’incestuosa imitazione di chi sta in coda e guardando la vetta ammazza il tempo. Un tempo di per sé già morto. E tale vetta è talmente gonfia di energia inarrivabile da prevaricare chiunque si metta, anche immobile, sulla scia. L’esposizione di Alf (nome d’arte di Alfredo Lando), artista ravennate approdato all’action painting che espone le sue opere (25 tra dipinti e installazioni) alla Galleria d’Arte interna al Terme Beach Resort di Punta Marina (Ravenna) fino al 26 agosto, più che un omaggio a Pollock è l’inevitabile conseguenza di chi si accoda all’emozione. Un’emozione attiva che si esprime nel limite dell’immobilità di Alf; in una pittura d’azione che staticamente
rimane in coda, osservando la vetta.
Stefania Bozzo