"Caro Diario, in questi giorni ho recuperato un documento della sezione dei Democratici di Sinistra di Viserbella, datata 24 Febbario 2006 e indirizzata al sindaco e al vice sindaco. Insieme alla lettera ho trovato anche le 700 firme consegnate in comune e protocollate il 7 dicembre 2005. Nella lettera intitolata “UN PARCO IN PIU’ PER LA CITTA’“si parlava dell’area del Camping Carloni come un polo del verde e dello sport e si chiedeva che il comune l’acquisisse per dedicarla in maniera permanente a parco pubblico. Questi documenti rappresentano una testimonianza forte sia di un aperto dibattito pubblico in totale dissenso con il “potere centrale” all’interno dello stesso partito, sia la volontà della cittadinanza di avere un’area verde sottratta alla speculazione edilizia. Quella forte spinta popolare ha impedito la costruzione di 500 nuovi appartamenti del famoso motore immobiliare dello stadio.
La storia di quegli anni ci racconta di un ricatto alla cittadinanza, come andava di moda allora e va di moda ancora oggi, dove per avere i servizi si doveva cedere ai costruttori. Nel 2005 per avere uno stadio nuovo si dovevano costruire 500 appartamenti, oggi a Rivabella per avere 300 posti auto si devono costruire 100 appartamenti, oppure per riqualificare il mulino di Viserba si deve trasformare la Corderia in un enorme centro residenziale.
Va messo agli atti che mentre tutte le sezioni del partito di Rimini Nord si esprimevano contro il motore immobiliare, l’unica voce a favore era quella dell’attuale assessore ai lavori pubblici, che definì la bocciatura un “No al Futuro di Rimini Nord”. Così al posto di un’area verde avremmo avuto l’ennesimo insediamento abitativo spersonalizzato, senza un tessuto sociale che sarebbe diventato un dormitorio, ma con la benedizione della politica di oggi. Per capire come sarebbe stato basta guardare il quartiere Padulli, dove ci sono tutte case senza punti aggregazione, dove nessuno conosce nessuno. Senza storia, senza identità, ma belli da vendere.
Dalla vicenda dell’Ex Camping Carloni possiamo imparare molto sullo stato della politica nella nostra città. Oggi i circoli del partito sono lasciati volutamente vuoti di contenuti e di persone. Solo pochi privilegiati ricevono notizie e progetti futuri, in modo da poter controllare le informazioni, mentre per i comuni cittadini le notizie si apprendono da facebook o dai comunicati stampa a decisioni ormai prese. In questo modo si azzera la rappresentanza locale e si colpevolizza il dissenso, semplificando la governabilità e alimentando il meraviglioso circo delle concessioni comunali. Viviamo in un territorio dove anche il taglio dell’erba in un’area comunale, che dovrebbe essere normalità, è un evento che merita un comunicato stampa dell’amministrazione.
È invitabile pensare a come sarebbero andate le cose se quell’abominevole progetto fosse stato presentato in questi anni: sarebbe stato approvato e realizzato senza possibilità di essere fermato, sfruttando tutte le debolezze della politica locale ormai ridotta a pochi e silenziosi rappresentanti.
Vedi caro Diario, a quelle 700 firme raccolte ormai 19 anni fa si sono aggiunte molte altre persone che vorrebbero quella lettera politica attuata, perché i tempi sono veramente maturi per avere un parco urbano di 130 mila metri quadrati nell’area nord di Rimini.
La domanda è se ci sarà la volontà politica dei circoli e dei politici in carica per farlo".
Stefano Benaglia