"Il guinzaglio dovrebbe avere una sola funzione: condurre il cane, non contenerlo o esercitare forza su di lui. Purtroppo, molti addestratori ancora oggi sostengono l’uso di collari a strozzo o metodi coercitivi, convinti che i cani debbano essere dominati attraverso la paura e la forza. Questo approccio, oltre a essere una forma di maltrattamento, spesso peggiora la situazione: il cane, nel tentativo di sfuggire al dolore provocato dal collare, potrebbe tirare ancora di più.
Non dimentichiamoci che il collare a strozzo non educa, ma reprime. Spesso il problema comportamentale non si risolve, ma viene solo deviato, causando ulteriori danni psicologici e fisici al nostro amico a quattro zampe.
E le pettorine? Anche qui bisogna fare attenzione: se il guinzaglio è fissato al dorso, il cane può sfruttare tutta la forza delle sue spalle per tirare, rendendo la passeggiata faticosa per entrambi.
La soluzione? Educazione e rispetto.
La chiave per una passeggiata serena è lavorare sulla relazione con il nostro cane, non sulla coercizione. Il cane dovrebbe imparare a starci accanto non per paura, ma perché trova piacere e interesse nello stare con noi. Diventiamo più interessanti di qualsiasi albero o odore che lo attragga! In questo modo, il guinzaglio diventa un "volante gentile", uno strumento di connessione e non di forza.
Se un cane ha comportamenti problematici, esistono metodi riabilitativi che rispettano la sua natura. Approcci gentili e cognitivi, con strumenti che non provocano dolore, permettono di educare il cane in modo efficace e duraturo. Ad esempio, collari che circondano il muso possono funzionare come un “servosterzo”, utilizzando la punizione negativa (togliendo un premio) anziché infliggere sofferenza.
Ecco alcuni consigli pratici per educare il cane al guinzaglio:
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Non tenere il guinzaglio teso. Se il conduttore tira, il cane risponderà tirando a sua volta. Impariamo a mantenere il guinzaglio morbido e rilassato.
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Scegli il guinzaglio giusto. Preferisci un guinzaglio in pelle, lungo circa 1,5 metri, che permetta libertà di movimento ma senza perdere il controllo.
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Premi il comportamento corretto. Il cane va premiato solo quando cammina al nostro fianco, nel momento esatto in cui lo fa. I premi devono essere usati con precisione e non come semplice abitudine.
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Pazienza e coerenza. L’educazione al guinzaglio richiede tempo, ma i risultati saranno duraturi e basati su un legame profondo con il cane, non sulla paura.
Evitiamo le scorciatoie a danno dei nostri amici a quattro zampe. La vera educazione è un atto di amore e rispetto, e i nostri cani meritano solo il meglio"
dott. Fabio Vergoni
medico veterinario comportamentalista